Oggi 6 aprile 2023 si celebra la Giornata Internazionale
dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, istituita dall’Assemblea delle Nazioni
Unite nel 2013, creando un legame con i primi Giochi Olimpici dell’era moderna,
svoltisi ad Atene, in Grecia, il 6 aprile 1896. La Giornata rappresenta
un’opportunità per riconoscere e promuovere lo sport, non solo come elemento
rilevante per il benessere fisico, ma soprattutto come fattore di coesione
sociale, di pace, tolleranza e comprensione reciproca, in grado di abbattere le
barriere religiose, culturali, sociali e geografiche.
Il tema di quest’anno – Scoring for People and the Planet
(Fare punti, segnare per le persone e il pianeta) – mette in luce il potenziale
che lo sport ha di cambiare il mondo: in quasi tutti i Paesi è riconosciuto
come un diritto fondamentale e come strumento per rafforzare il rispetto della
dignità di ogni atleta ed i legami sociali, il dialogo e la solidarietà tra
generazioni, popoli e culture.
Praticando e vivendo i valori dello sport, bambini e
giovani, ragazze e donne, persone con disabilità, gruppi che sperimentano
situazioni di disagio ed emarginazione hanno potuto accedere a opportunità di
sviluppo integrale, raggiungendo obiettivi di salute psico-fisica,
sostenibilità e formazione. Lo sport offre, infatti, un grande potenziale per
il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable
Development Goals) e per la promozione della pace e dei diritti umani.
Anche nel mondo della disabilità lo sport è fondamentale, le
attività sportive infatti aiutano ad ottenere maggiore consapevolezza del
proprio corpo, a riconoscerne le potenzialità e a riscoprire la propria dignità
in quanto persona umana e sociale. Per un soggetto disabile la pratica regolare
dell’attività sportiva comporta i seguenti vantaggi: migliorare le qualità
fisiche, potenziare gli aspetti cognitivi e psichici, sviluppare competenze
socio-relazionali. Lo sport permette alle persone con disabilità di trarre
numerosi benefici su corpo, equilibrio, umore e mente.
Anch’io fin da piccola ho sempre praticato sport. All’età
di sei mesi ho iniziato acquaticità e mi sono appassionata del nuoto che ho poi
sempre praticato, dandomi grandi benefici. Quando sono in acqua riesco a “camminare”,
a superare la tensione muscolare e a rilassarmi. Con l’arrivo della pandemia e
la chiusura delle strutture, abbiamo messo una piscina in giardino, che uso
molto d’estate, grazie a un paranco creato ad hoc per permettermi d’entrare.
Quando ero alle superiori ho partecipato al progetto “Danceability” presso l’istituto Remondini. Si tratta di un progetto di danza durante le ore di educazione fisica dove gli studenti creano dei balletti coinvolgendo anche studenti con disabilità.
Vi lascio questo link per vedermi all’opera in acqua:
Buona giornata dello sport!
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