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mercoledì 31 gennaio 2024

I GIORNI DELLA MERLA E LA CANDELORA

 


Oggi è l’ultimo giorno di gennaio e l’ultimo dei così detti “tre giorni della merla”. Sai di cosa si tratta?

Sono tradizionalmente ritenuti i giorni più gelidi dell’anno ma, ai tempi del cambiamento climatico, anche le convinzioni più solide sono destinate a sgretolarsi. I “giorni della merla”, che cadono nel periodo del 29, 30, 31 gennaio, quest’anno saranno probabilmente caldi, ben oltre le medie del periodo. La credenza popolare vuole che, se nei giorni della merla le temperature sono particolarmente rigide, la primavera che segue sarà piacevole, se invece sono miti, la stagione primaverile tarderà ad arrivare. In questo strano inverno che, finora, si è palesato solo per fugaci sprazzi, sembra proprio che sarà l’anticiclone africano a farla da padrone con temperature non molto rigide.

 Una delle leggende più note sui “giorni della merla” narra che una merla bianca, con i suoi piccoli, si era rifugiata in un comignolo fuligginoso per ripararsi dal freddo, dove sarebbe rimasta proprio gli ultimi tre giorni di gennaio. La storia finisce con la merla che spunta fuori il primo febbraio e si ritrova completamente coperta di cenere del camino: oggi i merli sono tutti neri perché, sempre secondo questa tradizione, quella merla è stata l'unica della sua specie sopravvissuta al rigido inverno. Dopo di lei quindi tutti i suoi discendenti sono nati neri, dando origine alla specie così come la conosciamo oggi.

Terminati i giorni della merla, il 2 febbraio arriva la Candelora, una festa che riguarda sempre credenze e previsioni meteorologiche. In Italia nei giorni della Candelora si sprecano le versioni dialettali di una stessa filastrocca meteorologica che recita più o meno così: "nel giorno della Candelora, che nevichi o piova, dall'inverno siamo fuori, ma se c'è il sole ne avremo ancora per un mesetto". In Veneto il proverbio dice così: “Se ghe xe sole alla candeora dall’inverno semo fora, me se piove e tira vento dell’inverno semo dentro”.

Ma il giorno della Candelora è anche una festa religiosa: la Chiesa cattolica il 2 febbraio celebra l'ingresso di Gesù al Tempio di Gerusalemme, 40 giorni dopo il Natale. La Candelora è la ricorrenza che prevede la benedizione di ceri e candele nelle chiese, un rito che simboleggia la luce e l'uscita dalle tenebre cioè dall’inverno, passaggio molto importante soprattutto nelle civiltà rurali.

Queste tradizioni sono molto usate per spiegare la fine dell’inverno ai bambini e può essere anche per me un bel tema per una nuova storia da inventare…sei siete curiosi attendete la mia “primavera creativa”.

  Buon inverno a tutti, aspettando la primavera!

 

giovedì 25 gennaio 2024

GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE: 24 GENNAIO 2024

 


La giornata internazionale dell’educazione, che si è celebrata ieri, è stata proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni unite e giunge quest'anno alla sesta edizione che l'Unesco ha intitolato “Imparare per una pace duratura”, sottolineando il ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’odio. Il mondo sta assistendo a un’ondata di conflitti e un aumento di discriminazione, razzismo, xenofobia e incitamento all’odio. L’impatto di questa violenza trascende ogni confine basato su geografia, genere, razza, religione, politica, offline e online. Un impegno attivo per la pace è oggi più urgente che mai: l’istruzione è centrale in questo sforzo. Imparare per la pace deve essere trasformativo e contribuire a conferire agli studenti le conoscenze, i valori, gli atteggiamenti, le competenze e i comportamenti necessari per diventare agenti di pace nelle loro comunità”. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la scienza e la cultura sottolinea poi il “ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, un fenomeno che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni con l’uso dei social media, danneggiando il tessuto delle nostre società”.

L’UNICEF Italia ricorda che oltre 600 milioni di bambini in tutto il mondo non riescono a raggiungere i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequentano la scuola. Per i bambini che non vanno a scuola, le competenze principali in lettura e matematica sono ancora più lontane. L’istruzione inoltre è fondamentale per i bambini che vivono nelle emergenze perché contribuisce a restituire loro un senso di normalità e a superare i traumi.

Nel corso degli anni ci sono stati tanti cambiamenti nei metodi educativi, siamo passati da modi molto rigidi, come ci ricordano i nostri nonni, ad altri attuali più rispettosi dello sviluppo del bambino, grazie ai numerosi studi e progressi fatti nella psicologia.  

Questa giornata ci invita a riflettere sulla necessità di un impegno concreto per trasformare il sistema educativo, garantendo un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa. Solo attraverso l’educazione possiamo sperare di costruire un futuro di pace duratura, rompendo il ciclo di povertà e disuguaglianza che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

Anch’io con il mio progetto, intervenendo nelle scuole, cerco di dare un contributo per migliorare l’educazione, soprattutto dal punto di vista dell’inclusione e del rispetto di tutte le diversità. Mi è sempre piaciuto portare questo messaggio di “educazione alla diversità” che non è purtroppo molto contemplato nei programmi educativi e mi richiede un lavoro di attenta preparazione prima di proporre l’incontro.

Spero che questa giornata porti ad una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’educazione, che mette le fondamenta per una crescita positiva delle future generazioni, espandendosi anche a quelle parti del mondo in cui l’istruzione è ancora quasi inesistente.

 

venerdì 19 gennaio 2024

GIORNATA MONDIALE DEGLI ABBRACCI: 21 GENNAIO 2024

 


Domenica prossima 21 gennaio ricorre la Giornata Mondiale degli Abbracci. La nascita di questa giornata si deve al reverendo statunitense Kevin Zaborny. Era il 1986 e il prete del Michigan si rese conto che quel periodo dell'anno, a causa della fine delle feste natalizie era particolarmente "triste" per tutti. Pensò perciò di istituire una giornata dedicata alla forma di comunicazione non verbale più profonda e calorosa che c'è, con l'obiettivo primario di alleviare la nostalgia che spesso si prova al termine di quel periodo dell'anno. La data più opportuna, quindi, non poteva che essere il 21 gennaio. Tale celebrazione dapprima si diffuse in America, per poi espandersi in tutto il resto del mondo.

L’abbraccio è un gesto semplice ma che molto probabilmente, più di molti altri, rappresenta perfettamente l'affetto umano; è una forma di tenerezza universale, sia che venga fatto tra due persone che in gruppo. Inoltre, è un potente simbolo di tanti messaggi differenti: può voler manifestare gioia o felicità nell'incontrare o salutare qualcuno, ma anche rincuorare, o semplicemente comunicare che si ama o si vuole bene a quella specifica persona.

Sono tanti gli studi scientifici che dimostrano i benefici degli abbracci come: riduzione di stati infiammatori, riduzione della pressione sanguigna, minori infezioni alle vie aeree e ridotti livelli di stress.

Mai come nel periodo della pandemia questi benefici sono venuti meno, con l’introduzione del distanziamento, degli assembramenti e dei contatti fisici da evitare tra non conviventi; tutto finalizzato al contenimento del contagio.

Sono stati anni duri in cui ci siamo deprivanti degli abbracci e ora è molto difficile ritornare all’abbraccio spensierato pre-pandemia. Girando le scuole con il mio progetto, ho toccato con mano questa difficoltà diffusa tra i bambini che fanno molta fatica ad entrare in contatto tra loro, anche ad esempio semplicemente per fare un cerchio tenendosi per mano.

Spero che questa giornata ci faccia riflettere sul valore dell’abbracciarsi e che le nuove generazioni, aiutate dagli adulti di riferimento, possano tornare a goderne appieno.

Un abbraccio a tutti!