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      Benvenuti nel mio blog sull'animazione, integrazione, inclusione!    E' un blog che spiega come integrare la disabilità tra b...

lunedì 19 febbraio 2024

INTERVENTO COME NARRATRICE INCLUSIVA AL REMONDINI DIURNO

 


Dopo aver fatto negli anni scorsi due interventi al Remondini serale, grazie all’invito della mia ex professoressa di psicologia Maria Rebecchi, venerdì sono stata per la prima volta nelle classi quinte sociali del diurno. La proposta di presentarmi come narratrice inclusiva anche al diurno mi è stata fatta dalla professoressa Lucilla Zordanazzo, presente all’ultimo mio incontro al serale, che aveva apprezzato molto.

Come le altre volte ho preparato una presentazione power point che raccontava un po’ la mia storia e i miei interventi inclusivi nelle scuole, attraverso i miei progetti.

È stato emozionante per me tornare al diurno, perché era proprio il contesto dove ho studiato anch’io e il tutto si è svolto nella sala dove da studente avevo partecipato a vari incontri con professionisti esterni; questa volta però non ero tra gli ascoltatori ma ero io a dover presentare!

L’incontro è andato molto bene, perché gli studenti sono stati molto colpiti e hanno partecipato con attenzione, anzi un di loro è intervenuto dicendo che è stato l’incontro più interessante che hanno seguito finora a scuola. Alla fine mi hanno fatto tante domande per scoprire un po’ di più quello che faccio e mi hanno lasciato molti messaggi positivi di incoraggiamento nel continuare con i miei progetti. Anche la preside e le insegnanti presenti son state molto colpite dalla mia presentazione, perché, pur avendomi conosciuta anni fa da studente, non si aspettavano che avessi in questi anni dato vita a tutti questi progetti. Un’insegnante mi ha fatto una domanda, chiedendomi cosa mi ha lasciato di bello questa scuola da studente e io ho risposto le amicizie incontrate in classe; mi è sembrata una bella domanda per far capire agli alunni che anch’io ho vissuto l’esperienza scolastica come tutti loro, coltivando le amicizie che ancor oggi frequento.

Alcune domande degli alunni sono state molto profonde e mi avrebbero richiesto più tempo per rispondere bene, ma approfondiremo meglio in un’eventuale prossima occasione.

Spero di avere altre richieste di questo tipo come “narratrice inclusiva”!

 

 

giovedì 8 febbraio 2024

HO PRODOTTO UN’ALTRA STORIA…UN MONDO A COLORI!

 


Questa nuova storia dal titolo “Un mondo a colori” l’ho pensata a partire dalla lista degli argomenti richiesti dai bambini a cui ho già letto altre storie. È stato un po’ difficile crearla, essendo il tema complesso da tradurre in racconto. L’argomento infatti tratta la nascita del disegno dalla preistoria ad oggi e tradurlo in maniera semplice e fantasiosa non è stato facile. Mentre solitamente scrivevo di getto dando sfogo alla mia fantasia, questa volta ho dovuto documentarmi in internet e poi farmi una scaletta per la stesura del testo.

Ma adesso è pronta, se “Siete pronti per la storia?” trovate una descrizione a questi links: 

https://animazionidisabili.blogspot.com/2020/11/alcune-creazioni.html 

https://animazionidisabili.blogspot.com/2021/03/creazioni-parte-primaria.html 

Alla prossima creazione!

lunedì 5 febbraio 2024

GIORNATA MONDIALE DELLA VITA: 4 FEBBRAIO 2024

 


Ieri si è celebrata la 46°Giornata Nazionale per la Vita sul tema «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)». Sono numerose le circostanze in cui si è incapaci di riconoscere il valore della vita tanto che, per tutta una serie di ragioni, si decide di metterle fine o si tollera che venga messa a repentaglio.

La vita del nemico – soldato, civile, donna, bambino, anziano… – è un ostacolo ai propri obiettivi e può, anzi deve, essere stroncata con la forza delle armi o comunque annichilita con la violenza. La vita del migrante vale poco, per cui si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma. La vita dei lavoratori è spesso considerata una merce, da “comprare” con paghe insufficienti, contratti precari o in nero. La vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto. La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata. La vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, la pedopornografia, l’utero in affitto o l’espianto di organi. In tale contesto l’aborto, indebitamente presentato come diritto, viene sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi o “del giorno dopo” facilmente reperibili. Tante sono dunque le “vite negate”, cui la nostra società preclude di fatto la possibilità di esistere o la pari dignità con quelle delle altre persone.

Eppure, se si è capaci di superare visioni ideologiche, appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri. Le tante storie di persone giudicate insignificanti o inferiori che hanno invece saputo diventare punti di riferimento o addirittura raggiungere un sorprendente successo stanno a dimostrare che nessuna vita va mai discriminata, violentata o eliminata in ragione di qualsivoglia considerazione. Quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non “basta la salute” per essere felici. Quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono. Quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri. La vita, ogni vita, se la guardiamo con occhi limpidi e sinceri, si rivela un dono prezioso e possiede una stupefacente capacità di resilienza per fronteggiare limiti e problemi.

Nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, di ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione. Il rispetto della vita non va ridotto a una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto e la si accolga con l’impegno a farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali. Papa Francesco ricorda che «il grado di progresso di una civiltà si misura dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili» (Discorso all’associazione Scienza & Vita, 30 maggio 2015).

In questa giornata durante la Santa Messa della domenica nelle Chiese vengono invitati i bambini battezzati nell’anno precedente per essere presentati alla comunità e per celebrare la loro nuova Vita. Anch’io ieri ho partecipato con gioia a questa celebrazione e festeggiato i nuovi nati di Valrovina. C’è stata anche una bella testimonianza di un rappresentante del Centro Aiuto alla Vita di Bassano che ha letto la storia di una madre straniera incinta in grande difficoltà, ma poi aiutata a tenere la Vita che portava in grembo.

Buona Vita a tutti!