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      Benvenuti nel mio blog sull'animazione, integrazione, inclusione!    E' un blog che spiega come integrare la disabilità tra b...

lunedì 27 dicembre 2021

IL DIRITTO ALLA SALUTE

 

 

 

Oggi pubblico questo post prendendo spunto da una domanda che mi è stata fatta durante un incontro con l’Istituto Remondini: “Come fai ad accedere alle cure mediche?”. Questa è una bella domanda!

La mia patologia fortunatamente non richiede molti interventi e ad oggi non ho bisogno di andare troppo spesso da medici specialisti.

Ho un medico di base che mi segue normalmente ma forse non tutti sanno quanto è laborioso per me andare dal dentista. Non posso andare da un dentista qualsiasi ma devo per forza recarmi al servizio di Odontoiatria speciale per pazienti non collaboranti nel Distretto 1 di Bassano.

Vi riporto la spiegazione del servizio presa direttamente dal portale dell’ULSS 7:


L’ambulatorio è rivolto ai pazienti residenti nel territorio dell’ULSS 7 Pedemontana, con disabilità cognitiva ed età anagrafica di almeno 5 anni. È organizzato perché essi possano usufruire di cure odontoiatriche attraverso un percorso facilitato. Il servizio offre cure odontoiatriche in ambiente protetto, in integrazione fra ambulatorio territoriale e day surgery ospedaliero.
Quando la prestazione nell’ambulatorio territoriale presenta delle difficoltà legate alla collaborazione del paziente, si invia lo stesso presso l’ambulatorio ospedaliero appositamente dedicato, presso il quale lavora lo stesso personale dell’ambulatorio territoriale e dove, oltre ad avere a disposizione maggior tempo per la prestazione, si attua una procedura che permette di ottenere nell’utente rilassamento, amnesia e controllo del dolore durante le manovre diagnostiche e/o terapeutiche.
Differisce dall’anestesia generale in quanto il paziente conserva la capacità di respirare autonomamente, mantenendo i riflessi protettivi delle vie aeree, pur in presenza di riduzione dello stato di coscienza.

 

Quindi anche per una semplice igiene orale devo recarmi in ospedale e affidarmi a questo servizio.

E’ molto difficile riuscire ad avere un appuntamento, le liste d’attesa sono molto lunghe perché le visite possono essere fatte solo il primo e il secondo mercoledì del mese dalle 8.00 alle 13.00.

Ho vissuto in prima persona alcune difficoltà dovute a disservizi a ad una inadeguata organizzazione che non comprende a pieno i bisogni e le necessità di soggetti non collaboranti.

Mi preme sottolineare che mi è proprio impossibile sottopormi a cure dentistiche senza sedazione a causa delle mie difficoltà respiratorie, motorie e di deglutizione, per cui ogni mio intervento, seppur piccolo, deve essere fatto in sala operatoria.

Qualche anno fa, ad esempio, ho avuto un problema ad un dente molare e rischiavo di perderlo. Non c’è stato modo di avere un appuntamento in urgenza e avrei dovuto aspettare tre settimane solo per poter essere “vista” e poi essere inserita in lista d’attesa.

Ho dovuto andare al Pronto soccorso, dove mi è stato detto di andare alla maxillofacciale che però era chiusa in quel momento. Ho provato a bussare, invano, e quindi ho deciso di aprire la porta. I medici hanno tentato di ripetere che non era il loro orario di servizio ma io e la mamma abbiamo insistito spiegando il problema.

Uno di loro gentilmente mi ha visitata e ha esplicitamente detto che dovevo essere operata al più presto, mi ha consigliato di recarmi al servizio dedicato l’indomani.

Così ho fatto ma non sono stata presa in considerazione e ho dovuto lottare per avere un intervento.

Ho dovuto subire due interventi a distanza di quindici giorni perché quel giorno non c’era il tempo necessario per finire il lavoro e ho dovuto andare in un altro ospedale per completare il tutto.

A me questo costa molta fatica e stress, soprattutto perché l’anestesia ha degli effetti spiacevoli come la nausea e inoltre non è salutare essere sedata due volte a distanza di così poco tempo.

Concludo con una domanda che è la stessa con la quale ho cominciato questo articolo e rimando a voi il quesito: “Perché una persona qualsiasi ha accesso rapido alle cure dentali e una persona con disabilità non ha gli stessi diritti?

Perché veniamo trattati diversamente? Anche noi abbiamo diritto di essere curati e non solamente il primo e il secondo mercoledì del mese!!!!!!!!!”

 

giovedì 23 dicembre 2021

LA MIA TOP TEN DI NATALE PER VOI

LA MIA TOP TEN NATALIZIA  PER VOI
 
Oggi vi propongo 10 idee per passare al meglio le feste di Natale!
 
  1.Leggere una poesia, soprattutto con i più piccoli. Ne ho scritte alcune per Natale, ve ne regalo una... 
 
2.Guardate un film comodamente sul divano con la vostra famiglia! Qualche giorno fa ho visto "La Famiglia Von Trapp" e mi é piaciuto molto...


...mentre per i più piccoli consiglio "Pinocchio"

3. Preparate qualcosa di dolce per merenda. Vi lascio una ricetta che mi ha fatto scoprire un'amica alcuni anni fa. Sono biscotti vegani, così potrete abbuffarvi senza sensi di colpa!

4.Leggete un libro, magari con in mano una tazza di cioccolata calda! vi consiglio "Ti seguirò fuori dall'acqua" di Dario Fani. E' la storia di un padre e di un figlio affetto da Sindrome di Down e di come nonostante tutte le difficoltà questo padre sia riuscito a renderlo autonomo e felice.
5. Addobbate la vostra casa e rendetela accogliente, con l'albero di Natale e il Presepe! Rendete anche il vostro ingresso luminoso e scintillante!


 
6. Ascoltate della muisica natalizia. Vi consiglio "Metti l'agrifoglio in casa". Ecco il link per ascoltarla! 
  https://www.youtube.com/watch?v=_pMX9XG7XfM                                                
 
 
7. Leggete una preghiera! Questa è una preghiera scritta da me... 
8. Passate del tempo con i giochi di una volta! Tombola e carte da Briscola...

9. Indossate vestiti natalizi di colore verde, bianco, rosso! Oppure con dei disegni di Natale, renne, folletti...così sarete in perfetta armonia!😆😆😆

 











10. Fate regali utili mi raccomando! Ad esempio candele, libri, pensierini personalizzati che possono essere apprezzati dalla persona che li riceve. Fate dei bei pacchetti. Ai bambini non dimenticate di dire che è stato Babbo Natale a portare i doni!!! Così creerete magia e attesa.

Auguri di Buone Feste!

lunedì 20 dicembre 2021

STORIA SOTTO L' ALBERO

                                


Giovedì scorso “Siete pronti per la storia?” ha proposto un racconto di Natale dal titolo “Regalami un’emozione” con la scuola dell’infanzia di Rondò Brenta di Bassano del Grappa.

Si tratta di una scuola Montessoriana. L’approccio pedagogico sul quale si basa vede l’indipendenza e la libertà del percorso educativo nel rispetto del naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

Ci siamo collegate via Zoom con due classi e con una bambina che era a casa in quarantena, così abbiamo dato la possibilità anche a lei di partecipare insieme ai compagni.

Abbiamo raccontato una storia scritta da me con tema natalizio: io ho preparato le slide con le immagini, le animazioni e i suoni mentre la mia collaboratrice leggeva la storia.

I bambini vedevano le immagini nella lim e allo stesso tempo ci guardavano e ci sentivano.

Sono stati catturati dalla storia e non hanno mai perso l’attenzione anche se eravamo online. Questa cosa mi ha fatto molto piacere perché so le difficoltà che ci possono essere nel non fare queste attività in presenza e che la loro attenzione a questa età è limitata.

I bambini sono stati attenti ai particolari e sono riusciti a ricordare il numero di folletti presenti nel racconto. Un bambino mi ha raccontato di averli visti al centro commerciale, non erano sei come nella storia ma qualcuno in meno.

Hanno voluto vedere gli addobbi natalizi della mia casa e così ho fatto vedere il mio albero ed il presepe…ne sono rimasti entusiasti e hanno detto che la neve che ho messo sul presepe è la stessa che c’era nelle immagini della storia.

Ci siamo salutati con delle canzoni di Natale che hanno voluto cantarmi e con la poesia che hanno imparato a scuola.

E’ stata una bella esperienza, anche se distanti i bambini hanno potuto interagire ugualmente come se fossimo lì.

Durante la storia non volava una mosca e vedevo i loro sguardi incollati allo schermo…questo mi fa pensare che questa generazione è molto predisposta all’uso della tecnologia.

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