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Introduzione

      Benvenuti nel mio blog sull'animazione, integrazione, inclusione!    E' un blog che spiega come integrare la disabilità tra b...

venerdì 8 gennaio 2021

Introduzione



 

 

 Benvenuti nel mio blog sull'animazione, integrazione, inclusione!

   E' un blog che spiega come integrare la disabilità tra bambini e adulti.

Condivido con le persone le difficoltà della Vita di ogni giorno che vive una persona disabile. Ma non solo...

 parlo dei miei interessi e del mio  progetto "Siete Pronti per la Storia?

Spero che l'argomento vi piaccia e susciti in voi curiosità e interesse. Sono a vostra disposizione, scrivetemi numerosi!

A presto😊

Teresa Marcolin

giovedì 7 gennaio 2021

PRESENTAZIONE



 

MI PRESENTO

Ciao a tutti, 

sono Teresa Marcolin, ho 28 anni e sono in carrozzina dalla nascita a causa di una tetraparesi, ma questo non mi ha impedito di fare tante esperienze e di inseguire i miei sogni.

 Avere una disabilità solo fisica mi ha permesso di sviluppare maggiormente le mie capacità cognitive, infatti non potendo muovermi fisicamente ho concentrato tutte le energie sul mio pensiero, sviluppando la mia fantasia e creatività


Tutto è iniziato negli anni della scuola materna, quando la mia logopedista vedendo che facevo fatica a parlare, ha deciso di scrivere in un quaderno  quello che con fatica non riuscivo a dire a voce. Io dico sempre che così ho sviluppato sempre di più la mia creatività e la fantasia e infatti quando poi sono  andata alla scuola primaria ho iniziato ad usare il computer per scrivere da sola delle storie per i più piccoli. 

Mi è sempre piaciuto molto interagire con i bambini e stare con loro. Fin dalle scuole superiori, dove ho scelto un percorso ad indirizzo sociale, grazie ai tirocini, ho potuto appassionarmi ancora di più al mondo dell'infanzia.  Poi ho scelto di intraprendere, per cultura personale, la facoltà di Scienze dell' Educazione che mi da un ulteriore formazione per portare il mio progetto "Siete pronti per la storia" nelle scuole e nelle realtà sociali.

Nel prossimo post presenterò nel dettaglio il mio progetto.

Buona lettura, Teresa

 

 

martedì 5 gennaio 2021

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SIETE PRONTI PER LA STORIA?


 

    Io e la mia prima assistente Elena


COME E' NATO IL MIO PROGETTO

Questo progetto nasce da una riflessione negli anni, che parte dalla mia condizione di vita in carrozzina, dalle esperienze e sensazioni che provo e da come vorrei che gli altri percepissero la mia disabilità. Il mio progetto ha l'ambizione di far comprendere a tutti come sia importante accettare i limiti e gli svantaggi di chi possiede una disabilità, ma anche scoprire i pregi, le qualità e i punti di forza.

E' per questo che ho voluto potenziare le mie abilità, superando le difficoltà  dovute alla mia condizione tra le quali la capacità di controllare le mie distonie quando mi trovavo a relazionarmi con qualcuno e facevo fatica a gestire le mie emozioni. Così ho cercato di creare un progetto di promozione alla conoscenza della disabilità per bambini e anche adulti, per abbattere le barriere fisiche, mentali  e sociali, che purtroppo ancora esistono. Ho potuto dimostrare  che  nonostante i blocchi  emotivi e fisici riesco comunque a comunicare, interagire, progettare e lavorare.

Per realizzare i miei obiettivi e dar sfogo alla mia creatività e fantasia ho pensato di realizzare una mia idea, che era da tempo chiusa in un cassetto, quella di riscattarmi da una situazione di disagio provata a scuola e lasciare ai futuri adulti una nuova cultura sulla disabilità e la possibilità di non aver paura del diverso.

Mi serviva un'assistente per tutte le mie attività e cercavo una ragazza che fosse in grado di avere quella capacità di mettersi in gioco a nuove proposte lavorative e creative. Quando ho conosciuto Elena ho subito capito che poteva essere la persona giusta, grazie alla sua esperienza nell'ambito degli studi, del lavoro e personale.

Anche Elena ha sempre avuto il sogno di unire l'arte, il mondo della disabilità e il mondo dell'infanzia, mettendo insieme la sua preparazione presso il Liceo Artistico di Nove, la Laurea conseguita alla Cà Foscari di Venezia in Servizio Sociale e la sua esperienza di baby-sitter e di assistente a persone con difficoltà anche gravi. 

Da questa collaborazione, mettendo insieme le nostre capacità, è nato un progetto a cui entrambe teniamo molto, che ci vede coinvolte da circa quattro anni e che abbiamo deciso di chiamare "Siete pronti per la storia?". E' un progetto no-profit che prevede un laboratorio narrativo e artistico per l’inclusione della disabilità nella società e si svolge in varie scuole e realtà sociali.

L'intento di questo progetto non è solo il raccontare storie o intrattenere le persone, ma quello di "educare" alla sensibilizzazione e all' integrazione della disabilità e della diversità, attraverso un approccio diretto e spontaneo con me. Inoltre, si viene a creare una collaborazione con gli insegnanti e con gli educatori nella scelta dei temi delle storie, per migliorare e stimolare l’interesse culturale e sociale degli alunni, agganciandosi al programma scolastico e al raggiungimento degli obiettivi annuali.

In questo progetto vengono previsti anche dei laboratori pratici, attività ludico-didattiche, creative, musicali e di movimento corporeo, che completano sia la comprensione delle tematiche affrontate sia lo scopo principale del progetto, ovvero l’integrazione.

Logo del progetto


                                                                                                

Per conoscere meglio il mio progetto ho creato questo breve book digitale:

Book di presentazione

 

 

lunedì 4 gennaio 2021

Perchè disabilità e animazione vanno a braccetto?

Lettura animata presso la Cooperativa Sociale "Color Cafè"
 
L'animazione permette alla persona con disabilità di esprimersi meglio, creando una comunicazione più semplice e immediata con i bambini. Inoltre permette di stimolare la fantasia dei piccoli e creare una sensibilità nel relazionarsi con le disabilità, senza pregiudizi, rendendo le dis-abilità come altre e nuove abilità.
 
 

 

domenica 3 gennaio 2021

Che cosa signfica animare?



 "Animare" è un termine polisemico, dal lat. animatio-onis, l’infondere o il ricevere l’anima, la vita (Vocabolario Treccani).

L'agire animativo opera su più dimensioni: 
  •       la creazione di contesti in cui la finalità sia di coinvolgere le persone verso esperienze significative
  •       la progettazione di interventi che avvalorino il metodo relazionale attraverso la condivisione e la costruzione di gruppalità e come sintesi metodologica, l’incentivazione delle potenzialità dei soggetti, favorendo atteggiamenti di creatività ed empowerment.

Animazione vuol dire non passare il tempo libero, ma formare ed educare le persone che entrano in relazione con gli altri passando da una visione individuale ad una collettiva, di relazione e comunità. Fare animazione significa dare vita e valore alla persona, stimolando le proprie capacità per formare e cambiare la propria personalità. Inoltre attraverso l’opera dell’animazione, in un contesto di gruppo, il soggetto debole o che non riesce ad integrarsi, viene accolto dal ruolo dell’animatore. L’animatore sarà in grado di coinvolgere il soggetto, grazie a varie attività, per dare valore alla relazione con gli altri e contemporaneamente a sé stesso. Quindi si può dire che fare animazione corrisponde a fare integrazione.

sabato 2 gennaio 2021

Dall'animazione all'integrazione/inclusione

 

L'animazione diventa essenziale nel favorire e migliorare una situazione di disagio, portando i soggetti "esclusi" ad interagire in una rete di supporto, favorendo così l'integrazione.

Dando uno sguardo al passato, la problematica dell’inclusione degli individui con disabilità è passata attraverso alcune fasi di maturazione:

 

  • Prima fase: dell’esclusione e dell’istituzionalizzazione (prima degli anni 70’)       

 

  • Seconda fase: dell’inserimento (anni 70')

 

  • Terza fase: dell’integrazione (anni 90')

 

  • Quarta fase: dell’inclusione (2010)                                           

   

Nel tempo c’è stato un cambiamento positivo nel risolvere la problematica del disagio, inserendolo nella società e passando dall’esclusione all’inclusione. A sostegno di questo cambiamento si sono create leggi e dichiarazioni.

Nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo del 1948, ciò che rende davvero civile un paese è il fatto di riconoscere i diritti di tutti i suoi cittadini, anche di coloro che richiedono costantemente aiuto.

Il termine inclusione è stato utilizzato per la prima volta in ambito educativo con la Dichiarazione di Salamanca del 1994. L’inclusione non va intesa solo in ambito scolastico, ma anche in altri ambiti come quello familiare, sociale e gruppale dove avviene l’animazione e il gioco.       

Soffermandoci sul passaggio da integrazione ad inclusione, vediamo la differenza: 

INTEGRAZIONE: il contesto si organizza nel momento in cui si presenta un nuovo problema.  

INCLUSIONE: il contesto è già pronto ad affrontare un bisogno senza aspettare che si manifesti.

Dalla Legge quadro 104/1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e la promozione dei diritti dell’uomo e la coesione sociale, si è arrivati ad avere una società caratterizzata dall’equità sotto tutti i punti di vista. Comunque sia oggi non si parla più di persona con handicap, o portatore di handicap, o diversamente abile perché il deficit, per quanto evidente e pervasivo, non è mai rappresentativo di tutta la persona.                                                                                    

La disabilità è: “La conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo”.

Dal 2000 in poi con la visione bio-psico-sociale, si ha inclusione quando si è parte di qualcosa, si è avvolti in quel qualcosa e la persona con disabilità fa parte della comunità al pari di tutti gli altri. La diversità non è più speciale ma una condizione normale.

Infine il benessere è in relazione alla salute ma in un ambiente sfavorevole, incontrando una serie di barriere, diventa disabilità.

Lucia Chiappetta Cajola, Didattica per l’integrazione. Processi regolativi per l’innalzamento della qualità dell’istruzione, pp. 35-50, op.cit.