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giovedì 25 maggio 2023

INTERVENTO IN QUALITÁ DI NARRATRICE INCLUSIVA A VALDAGNO

 

 

Dopo essere stata all’Istituto Remondini lo scorso febbraio, ospitata dalla mia ex professoressa di psicologia Maria Rebecchi, per presentare a delle classi del serale il mio lavoro in una lezione sul tema “Disabilità e potenzialità”, ho conosciuto l’insegnante Lucilla Zordanazzo, che è anche pedagogista e formatrice, la quale mi ha proposto una collaborazione ad un suo progetto che sta svolgendo nelle scuole del territorio, assieme alla professoressa Lisa Frison dell’Istituto Remondini.
Questo progetto si chiama “Dove abitano le storie? Uguali-diversi” e consiste nell’attivazione di percorsi laboratoriali di scrittura autobiografica e narrativa psicologicamente orientata a favore degli alunni. L’esperienza della scrittura per sé e poi con gli altri valorizza e/o riscopre attraverso la scrittura l’unicità di ogni bambina e bambino, permette di sperimentare l’ascolto attraverso la voce narrante (della prof.ssa Lisa Frison), offre un tempo ed uno spazio per avvicinarsi alla scrittura per il piacere di scrivere, con proposte mirate e graduali ma anche originali ed interessanti. La finalità principale è di promuovere la consapevolezza di sé, sviluppare nuove competenze nella lingua e riconoscere negli altri le unicità, le complementarietà e le similitudini rispetto a sé.  
Per far apprezzare l’unicità e il valore della diversità la professoressa Zordanazzo ha pensato che calzava a pennello un mio intervento per far conoscere i miei progetti.
Ho accolto questa proposta con entusiasmo e gioia e sono così intervenuta un giorno alla scuola primaria “Maglio” di Valdagno e un altro giorno alla scuola primaria “Manzoni” e alla scuola secondaria di primo grado “Garbin”, anche queste di Valdagno.
Nelle scuole primarie dopo essermi presentata con dei semplici video della mia quotidianità e delle attività che svolgo, ho poi letto la storia “Il castello delle fiabe”, che è una sorta di autobiografia che racconta in modo semplice e fantasioso le potenzialità della mia disabilità. Alla fine l’insegnante ha proposto ai bambini di “regalarmi delle parole gentili” e di scrivermi delle lettere che mi consegneranno in un secondo momento. È stato proprio un incontro emozionate, perché i bambini sono stati molto coinvolti e mi hanno regalato delle bellissime parole.
Nella scuola secondaria di primo grado invece mi sono sempre presentata con i video e poi l’insegnante ha dato ai ragazzi del tempo per scrivermi, esprimendo ognuno liberamente le proprie idee su questo nostro incontro. Mi hanno anche regalato una piantina con una bellissima frase scritta sul vaso: “Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo privilegio di essere liberi” (Charles Evans).
Sempre sul tema della diversità il progetto prevedeva per questi ragazzi anche la lettura del libro “Melody”, che ho letto anch’io, la cui protagonista, Melody, è una bambina di undici anni, che racconta in prima persona la sua vita condizionata da una grave disabilità, che la costringe a passare le sue giornate in carrozzina, priva di ogni tipo di autonomia. Melody, però, ha una memoria fotografica eccezionale. La sua mente è come una videocamera costantemente in modalità "registrazione". A me questo libro è piaciuto molto perché mi sono sentita un po’ rispecchiata in Melody e credo che anche per gli studenti la mia presenza dopo questa lettura sia stata un’occasione per toccare con mano quanto letto e per capire che anche se una persona ha disabilità fisiche o sensoriali può comunque fare grandi cose.
Vorrei ringraziare le professoresse Maria Rebecchi, Lucilla Zordanazzo e Lisa Frison per avermi dato questa bella opportunità.
Spero che ci siano altre occasioni per rivederci e consiglio a tutti la lettura del libro “Melody”.

 
 
 

1 commento:

  1. Che meraviglia! Complimenti Teresa. Continua così!

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