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venerdì 6 settembre 2024

NONNI, BABY SITTER O ASILO NIDO. RISCONTRO SONDAGGIO E APPROFONDIMENTO

 


Dopo avervi lasciato un po’ di giorni per partecipare al sondaggio, con il post di oggi vi comunico i risultati per poi approfondire l’argomento. Come prima cosa ringrazio tutti coloro che hanno partecipato, dedicando parte del loro tempo.

Tutti i partecipanti del sondaggio sostengono che al rientro al lavoro sceglierebbero l’asilo nido. Il momento del distacco è vissuto in parte con serenità e in parte con ansia.

I vantaggi dell’avere una baby sitter sono aver una sicurezza anche in caso di malattia del bambino, un’attenzione privilegiata solo per il singolo bambino e la scelta della persona che si vuole. Lo svantaggio principale che tutti hanno riportato è la mancanza di socializzazione con i pari.

Per quanto riguarda il nido invece i vantaggi sono: il rapportarsi con altri bambini, ricevere maggiori stimoli, avere regole condivise, le esperienze di gioco, apprendimento e alimentazione hanno più valore se condivise con un gruppo di coetanei, il personale è qualificato e sempre in formazione. Gli svantaggi sono la minore flessibilità di orari e la problematica dell’averli a casa quando sono ammalati.

Il lasciare i bambini ai nonni infine ha come vantaggi la maggiore disponibilità di tempo e il risparmio economico (costo zero), mentre gli svantaggio possono essere il metodo educativo, le poche energie in caso di nonni anziani e la non socializzazione con i pari.

Per quanti riguarda i costi del nido la maggior parte sostiene che siano troppo alti e non accessibili a tutte le famiglie. Dal punto di vista educativo però tutti i partecipanti ritengono che l’asilo nido sia delle tre scelte quella più stimolante per i bambini e che facilita poi l’inserimento alla scuola dell’infanzia.

Tutti hanno detto che anche se al giorno d’oggi si fanno i figli più tardi ci sono ancora i nonni in grado di accudirli.

Infine visto che i partecipanti al sondaggio desiderano approfondire il tema, provo a proporvi un po’ di informazioni.

Baby sitter

È una presenza rassicurante che segue il bambino per diverse ore durante la giornata. La baby sitter garantisce al piccolo il sostegno di una figura di riferimento costante e ai genitori una personalizzazione degli orari che gli asili non possono offrire. Economicamente è una scelta impegnativa, ancora di più se ci si affida a una tata qualificata, e inoltre non è sempre facile trovare la persona giusta. La baby sitter offre una relazione esclusiva al piccolo, molto utile per lui, soprattutto se è un bambino molto piccolo e lo aiuta a sviluppare la propria personalità e autostima. La persona ideale è molto affettuosa con il bimbo, in grado di giocare e divertirsi con lui, è preparata e paziente. Se scelta bene, la baby sitter è una risorsa fondamentale anche per tutta la famiglia. Risolve in effetti tanti problemi: arriva a casa, quindi non c’è la necessità di vestire il bimbo e portarlo fuori, cura il piccolo anche quando è ammalato, è presente nelle ore che interessano ai genitori e in genere sbriga le faccende relative al piccolo, come cucinargli la pappa o fargli il bagnetto. Inoltre, alla baby sitter si può chiedere di rispettare alcune regole che la famiglia ritiene importanti: dal riposino pomeridiano all’educazione complessiva del bambino. Il rovescio della medaglia è il fattore economico: anche se i costi variano da città a città, sono comunque nettamente più alti dell’asilo nido.

Nonni

Sono persone preziose nella vita dei bambini e stare con loro è per i piccoli un’esperienza unica e insostituibile. Ai nonni è consentito anche ciò che ai genitori non è permesso, come concedere qualche vizio e attenzione in più. I bambini lo sentono e beneficiano di queste coccole extra, senza che sul piano educativo complessivo ne risentano, perché i ruoli sono diversi e anche i più piccoli sanno che quello che possono fare con i nonni non sempre lo possono fare con mamma e papà. Con i nonni poi i genitori sono tranquilli. Innanzitutto sanno che il bimbo sta con persone che gli vogliono bene e che resteranno sempre un punto di riferimento costante nella sua crescita. In più, i nonni offrono una flessibilità senza pari, perché sono comprensivi con i figli e più disposti a venire incontro alle loro esigenze e ai contrattempi improvvisi.

Occorre però valutare le capacità dei nonni, perché un bambino richiede molte energie e prendersene cura potrebbe dimostrarsi alla fine un carico di lavoro troppo pesante. È bene poi considerare che tipo di rapporto esiste tra le famiglie: se vi sono conflitti non risolti e mancanza di fiducia è bene evitare questa soluzione, perché si finirebbe per litigare e per acuire le incomprensioni. Anche se i nonni sono molto invadenti potrebbero crearsi problemi, in quanto sarebbero portati a non rispettare del tutto le direttive dei genitori e questi ultimi si sentirebbero esautorati dal loro ruolo.

Asilo nido

         A volte è l’unica soluzione possibile per le famiglie, perché copre un’ampia fascia oraria e costa meno rispetto alla baby sitter. L’asilo nido, se è gestito bene e con professionalità, ha il vantaggio di offrire al bimbo molti stimoli, che lo favoriscono nella crescita e nello sviluppo delle sue capacità. Le sollecitazioni che può ricevere da un ambiente di persone qualificate sono preziose e lo aiutano anche nel progressivo distacco dalla famiglia. Il nido, poi, favorisce anche un principio di socializzazione. Quella vera, in realtà, inizia tra i due anni e mezzo e tre, ma anche i più piccoli possono beneficiare di un’esperienza di gruppo e di opportunità relazionali ben articolate. Tutti i bimbi, poi, amano stare con i coetanei, anche se magari fanno fatica a giocarci insieme e a condividere le attività. Da un punto di vista fisico, stare a contatto con altri bambini, per lo più in ambienti chiusi, fa aumentare il rischio di ammalarsi. Per questo i genitori devono mettere in conto che nel primo anno di asilo il bambino potrà stare spesso a casa in malattia e quindi dovranno organizzarsi di conseguenza. Sarà necessario prevedere o un aiuto da nonni o baby sitter o la possibilità concreta di stare a casa dal lavoro con permessi di malattia non retribuiti. L’asilo è, infine, un’esperienza forte anche da un punto di vista emotivo. Per questo, nel caso si possa scegliere, i genitori devono valutare se il piccolo è realmente pronto.

Alla fine non c’è una scelta giusta o sbagliata ma ogni genitore deve decidere il meglio per il proprio figlio e per il benessere della famiglia.

Anch’io ho frequentato l’asilo nido, perché i miei genitori lavoravano, per me è stata un’esperienza positiva, infatti mi ha aiutato molto a socializzare a sviluppare le mie aree deficitarie, quali il movimento e il linguaggio. Ho dei bei ricordi del nido, anche perché mi ha facilitato poi l’inserimento alla scuola dell’infanzia. Nello stesso tempo ha fatto esperienza anche di tempo trascorso con i nonni e con la baby sitter e anche queste in modo diverso ma sono comunque state per me situazioni positive perché mi hanno aiutato a stimolare le mie capacità.

Vorrei concludere, con un piccolo video ricordo di me al nido, che trovate a questo link:

 https://youtu.be/KVJkzy-yEj4

 

 

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