Oggi è la Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si
celebra ogni anno il 16 ottobre, un evento globale che pone al centro
dell’attenzione il tema della sicurezza alimentare e della lotta contro la
fame. Istituita dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione
e l’Agricoltura) nel 1979, questa giornata mira a sensibilizzare l’opinione
pubblica su una delle sfide più urgenti del nostro tempo: garantire un accesso
equo e sostenibile al cibo per tutti. Il tema di quest’anno invita a riflettere
sull’importanza di trasformare i sistemi alimentari globali in modo da renderli
più inclusivi, resilienti e sostenibili. Milioni di persone nel mondo soffrono
ancora di fame e malnutrizione, mentre i cambiamenti climatici, i conflitti e
le disuguaglianze continuano ad aggravare il problema. Le comunità più
vulnerabili sono spesso quelle maggiormente colpite, ma ognuno di noi può fare
la differenza adottando scelte alimentari più consapevoli e sostenibili. La FAO
promuove diverse iniziative e attività in occasione della Giornata Mondiale
dell’Alimentazione, tra cui eventi locali e internazionali, campagne di
sensibilizzazione e risorse educative per scuole e famiglie. Partecipare a
questi eventi è un modo concreto per supportare l’obiettivo di porre fine alla
fame nel mondo e promuovere sistemi alimentari equi e sostenibili.
Come vi avevo anticipato vi riporto oggi i risultati del
sondaggio fatto su questo tema dell’alimentazione. Ringrazio tutti i partecipanti,
che in questo sondaggio sono stati molto numerosi, credo grazie anche alla
condivisione nelle sue pagine social del mio post da parte di Sebastiano
Zanolli, che ringrazio di cuore! Per chi non lo conosce è un manager, advisor,
autore e speaker, molto famoso.
Per quanto riguarda il sondaggio il 63,6% dei partecipanti
conosce l’esistenza della giornata mondiale di oggi.
Il 72,7% sostiene che non ci sia un’adeguata educazione
alimentare nelle scuole e l’86,4% ritiene che bambini e giovani d’oggi purtroppo
non abbiano un’alimentazione sana. Nonostante quest ultimo dato negativo il
72,7% ritiene che il menù delle mense scolastiche sia ben bilanciato dal punto
di vista nutrizionale, quindi per lo meno l’alimentazione non sana non ha
origine dalla scuola. Anche per quanto riguarda lo spreco alimentare nelle
mense scolastiche i risultati non sono confortanti, infatti l’81,8% dice che c’è
molto spreco. Per quanto riguarda progetti “anti-spreco” nelle scuole nessuno ne
hanno avuto esperienza, mentre qualcuno ha parlato di progetti di educazione
alimentare, come quello dell’offerta gratuita da parte della scuola di una
merenda salutare (frutta, yogurt) per incoraggiare gli alunni ad una corretta
alimentazione e insegnare loro che questa contribuisce al corretto funzionamento
del corpo e alla prevenzione delle malattie. Il 95,7% dice che aldilà di
progetti simili non esiste una vera e propria materia scolastica sull’educazione
alimentare.
Per quanto riguarda le problematiche legate all’alimentazione
purtroppo il 65,2% dice che è diffusa l’obesità e il 95,7% i disturbi
alimentari e circa metà dei partecipanti ha avuto esperienza diretta di queste
problematiche.
Vediamo ora di approfondire cercando l’esistenza o meno di
progetti di educazione alimentare.
A partire dall'anno scolastico 2014/2015 il Centro CREA
-Alimenti e Nutrizione, per la sua specifica vocazione e le sue competenze in
Educazione Alimentare, ha coordinato, e svolto in gran parte, le Misure
educative di accompagnamento al Programma europeo "Frutta e verdura nelle
scuole" per incarico del MiPAAF, garantendo a livello nazionale la
diffusione di un messaggio educativo univoco sulle tematiche nutrizionali.
Le attività di educazione alimentare non si esauriscono con
il Programma Europeo, ma vengono declinate e svolte anche in altre iniziative e
Progetti, promossi delle varie Regioni e istituti scolastici.
La regione Veneto ad esempio partecipa al programma
interregionale “Comunicazione ed educazione alimentare”, che vede coinvolto
oltre al Ministero per le Politiche Agricole e a tutti gli Assessorati
Regionali all’Agricoltura anche il Ministero della Pubblica Istruzione, con una
serie integrata di iniziative per creare una rete stabile di collaborazione tra
i diversi soggetti interessati a questa vasta e complessa tematica.
Nel condividere le finalità e le azioni del programma, la
Regione Veneto è dal 1999 impegnata in un progetto regionale di formazione ed
informazione diretto prioritariamente al mondo della scuola. Al progetto
regionale veneto si è voluto associare il titolo “Cultura che nutre: saperi e
sapori attorno al piatto”: questo perché l’educazione alimentare significa non
solo promuovere la salute nei giovani, attraverso un comportamento alimentare
consapevole ed equilibrato, ma anche valorizzare le produzioni agroalimentari
tipiche di qualità, nonché rafforzare e mantenere il legame con il territorio e
la sua storia e tradizione culturale. Cibo quindi come strumento del vivere
sano, cibo come stile di vita, espressione di socialità, strumento di incontro
e scambio fra i popoli, ma cibo anche come specchio della storia, della
cultura, delle tradizioni e dell’economia di un territorio.
Un altro esempio è quello della regione Lombardia, dove
sono stati promossi dei progetti di educazione alimentare attraverso collaborazione
tra concessionarie di servizio mensa e amministrazioni comunali. Un progetto
chiamato “Tutti insieme a colazione” in cui veniva offerta una colazione sana
direttamente a scuola, per sensibilizzare sull’importanza della colazione,
spesso saltata dagli alunni persi dagli orari scolastici da rispettare. Un
altro progetto ha previsto la consegna a tutti gli scolari di un sacchetto “anti-spreco”
nel quale possono riporre frutti o “avanzi” di cibo che non mangiano a scuola e
che possono così portare a casa.
Nonostante tutti questi progetti purtroppo le problematiche
legate all’alimentazione sono ancora molto diffuse. In Italia circa 3 milioni
di persone, pari al 5% della popolazione, si trovano a fare i conti con i
disturbi del comportamento alimentare (DCA): l'8-10% delle ragazze e l'0,5-1%
dei ragazzi soffrono di anoressia-bulimia. Per quanto riguarda l’obesità invece
nel 2024 i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con
obesità il 9,8%, inclusi bambine e bambini con obesità grave che rappresentano
il 2,6%.
Questi dati fanno riflettere su come spesso lasciamo alla
scuola la responsabilità dell’alimentazione, accusandola talvolta di scorretta
educazione, ma in realtà anche la famiglia deve fare la sua parte; molto spesso
per praticità e per mancanza di tempo si abituano i giovani al consumo di “cibo
spazzatura” con poi le conseguenze negative che abbiamo visto.
Credo sia fondamentale la collaborazione tra scuola, famiglia
e istituzioni per una corretta educazione alimentare, visto l’andamento attuale
delle varie problematiche.
Anch’io cerco di dare il mio contributo con i miei scritti;
ad esempio ho inventato varie posie su questo tema: “L’orsetto golosone”, “Pianeta
alimentazione”, “Frutta che bontà”, “Al mercato”. Mi ha stupito che tutte le
richieste che ho ricevuto dalle scuole in questi anni non hanno mai riguardato il
tema dell’alimentazione, quindi forse è ancora un tema troppo poco considerato
e c’è ancora tanto lavoro da fare!