Diario di bordo
È da un po' che non scrivo, sono stata impegnata a organizzare le attività. Oggi, però, mi sono fermata un attimo e ho deciso di scrivere per raccontarvi un po' delle mie esperienze.
Lo scorso 28 ottobre, ho iniziato nella scuola dell’infanzia di Valrovina il progetto “La Danzastorie” in collaborazione con l’insegnante di danza Serena Piccoli. È il quarto anno che questo progetto viene realizzato in questa scuola, con la sezione dei grandi (l’ultimo anno della scuola dell’infanzia). Nei precedenti anni, la storia che abbiamo rappresentato è stata “L’orto di Tom”, che tratta il tema delle emozioni, personificate da verdure, attraverso l’associazione di stati d’animo opposti. Con questa storia, abbiamo spiegato ai bambini che non esiste un’emozione giusta o sbagliata, ma che ogni emozione può aiutarci a crescere, se la facciamo esprimere in noi.
Quest’anno, invece, abbiamo scelto una nuova storia da rappresentare: “Il giardino segreto”, che tratta il tema della scoperta della sensorialità, in un'ambientazione a contatto con la natura e la magia. È iniziata così una nuova avventura!
Ma le esperienze non finiscono qui. Ieri, 20 novembre, sono stata alla scuola primaria di Travettore di Rosà, con il mio progetto “Siete pronti per la storia?”, grazie al contatto che mi ha fornito la mia insegnante di arte, Silvia. Dopo un colloquio conoscitivo lo scorso 13 giugno, ieri ho avuto l’opportunità di proporre una lettura animata con il “Kamishibai con le ruote”. La storia raccontata è stata “Pianeta Terra e Pianeta Aridù”, che parla dell’importanza dell’acqua per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi del pianeta.
Il Kamishibai è stato inventato in Giappone tanti anni fa e veniva usato dai cantastorie per narrare i loro racconti attraverso lo scorrere di immagini all’interno del teatrino. Una volta veniva trasportato su due ruote, quelle della bicicletta del cantastorie che si spostava di paese in paese. Da qui è nata la mia idea di “Kamishibai con le ruote” (quelle della mia carrozzina).
Dopo aver ascoltato la storia, i bambini, curiosissimi di conoscermi, mi hanno posto delle domande, sia sulla storia, sia su come affronto la quotidianità nonostante la disabilità. Le loro domande erano semplici e genuine, come ad esempio: “Come fai a mangiare?” o “Come fai a vestirti?”. Abbiamo così riflettuto insieme sul fatto che, nonostante la diversità e i limiti che essa comporta, si può sempre trovare il modo per vivere una vita felice e il più normale possibile.
Infine, i bambini hanno svolto un piccolo laboratorio creativo che consisteva nella costruzione di una cannuccia che permettesse di far girare i pianeti protagonisti della storia. I bambini hanno colorato e incollato i pianeti con entusiasmo.
Sono soddisfatta di essere stata in questa scuola e ringrazio le maestre per avermi accolta. Continuate a seguirmi, il viaggio dell’inclusione non è ancora terminato!
Brava Terry! Continua a seminare inclusione tra i più piccoli che saranno il nostro futuro! 💪🏻❤️
RispondiElimina