Che cos'è la danceability?
La danceability è una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme, attraverso un percorso di ricerca che sfrutta le abilità fisiche espressive individuali.
Lo scopo è quello di rendere accessibile il linguaggio della danza a tutte le persone interessate, senza preclusioni di età, esperienza e condizione fisica e mentale. La danza si sviluppa attraverso la tecnica dell'improvvisazione, basata sulla consapevolezza di sè, sulla relazione e la fiducia reciproca. Si possono fare nuove esperienze, con diverse abilità, nel muoversi con gli altri andando oltre i limiti a cui si è abituati.
Si è sviluppata negli Stati Uniti, utilizzando i principi della Contact Improvisation, grazie all'impulso di Alito Alessi, danzatore e coreografo, direttore della Join Forces Dance Company. Non è una "terapia" nè una "danzaterapia", ma un'espressione artistica e creativa vera e propria. www.danceability.it
Durante il mio percorso di studio, mi sono avvicinata alla danceability e ho potuto sperimentare questa bellissima arte espressiva. Attraverso la mia esperienza ho pensato di condividere la danceability anche con i bambini, inserendo dei balletti accompagnati dalla musica anche nel mio progetto.
Il mio progetto, attraverso le sue attività ludico-didattiche, creative, musicali e di movimento corporeo, può favorire l’integrazione insegnando ai più piccoli a comprendere che non bisogna aver timore della diversità e abbattendo i pregiudizi delle persone più adulte. Favorisce infatti la conoscenza della persona disabile, la comunicazione, la comprensione dei suoi limiti e il rispetto dei suoi tempi, apprezzando le sue capacità e valorizzandole.
Momenti di danceability
Da quest'anno partecipo a degli incontri di Danceability svolti dalla Associazione "Ottavo giorno Onlus" di Padova, https://ottavogiorno.com/, sulla piattaforma Zoom, con adulti e ragazzi con e senza una disabilità.
Gli incontri sono il sabato, una volta al mese, guidati da due psicoterapeute: Marina Giacometti e Anna Ruzza.
Quando frequentavo le scuole superiori, grazie all'insegnante di Ed.Fisica dell'Istituto Remondini di Bassano del Grappa http://www.remondini.net/newsite/, ho partecipato ad un progetto di Danceability con gli studenti delle classi quarte dell'indirizzo Sociale, dove ogni anno venivo coinvolta, durante le ore di Ed. Fisica, nella costruzione di diverse coreografie accompagnate da musica, con passi e figure libere che si concretizzavano in un balletto a fine anno scolastico. Questo è iniziato con le mie compagne di classe e, una volta finito il mio percorso scolastico, ho continuato con altre classi, da esterna, una volta a settimana, accompagnata dalla mia assistente Elena.
Questo progetto, che è stato oggetto di valutazione da parte degli insegnanti, è servito molto agli studenti perchè gli ha permesso di sensibilizzarsi ai temi della disabilità e dell'inclusione, di conoscerli a 360° e di indirizzarsi verso scelte lavorative future, contribuendo a fargli comprendere se la strada del sociale fosse quella adatta a loro.
E'
stata un'esperienza per me molto arricchente, perchè mi ha permesso di
sperimentarmi davanti ad un pubblico e a controllare le mie emozioni,
cosa che spesso, a causa della mia disabilità, mi risulta un pò
difficile.
Grazie a questo percorso ho imparato ad entrare in contatto con i ragazzi della mia scuola, ho migliorato la relazione con alcune compagne ed ho stretto con altre delle amicizie profonde e durature. Da questa esperienza ho riportato anche delle situazioni di difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l'interazione con alcuni ragazzi, che si dimostravano annoiati o demotivati. Questi atteggiamenti, che "di pancia" mi facevano arrabbiare e stare male, dopo varie riflessioni ho iniziato ad attribuirli ad una ancora non raggiunta maturità psicologica, dovuta all 'età, e alla paura di approcciarsi ad un mondo, come quello della disabilità, che spaventa chi non lo conosce. Alla fine di questa esperienza però, anche questi ragazzi "difficili" hanno cambiato il loro punto di vista e sono maturati anche nella relazione con me.
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