Da oggi partirà un nuovo spazio dedicato a racconti di testo con una morale e con le mie riflessioni che condividerò con voi. Troverete il link per poter leggere il brano.
https://www.leggereacolori.com/leggere-a-colori/racconti-brevi/una-ragazza-per-bene-racconto/
Il racconto di oggi si intitola "Una ragazza per bene" e tratta il tema del razzismo e di come la gente etichetta le persone puntando il dito senza conoscerle.
La protagonista è Barbara, una ragazza che lavora in un bar, fidanzata con una guardia giurata.
Lei barista e lui facente parte delle Forze dell'ordine, due mondi diametralmente opposti.
Barbara era solita giudicare i clienti del bar e dare a tutti un'etichetta sulla base del loro status sociale, distribuendo sorrisi e gentilezze alle classi più elevate e parole a denti stretti alle categorie inferiori.
Tuttavia un giorno si è dovuta scontrare con una realtà scomoda, quando tutti sono venuti a conoscenza del fatto che il suo compagno era coinvolto in reati molto gravi. Tutti i suoi valori sono crollati ed è stata travolta dalla vergogna, a tal punto da licenziarsi dal bar nel quale lavorava.
Questo racconto ci spiega che spesso si etichettano le persone troppo presto, senza conoscere la loro storia. Questo succede soprattutto con gli stranieri. Si è pronti a puntare il dito senza pensare che chi si ha di fronte è soprattutto una persona con una storia e un bagaglio di esprienze che possono essere diverse dalle nostre. Risulta spesso difficile comprendere e accettare tutto ciò che è diverso e lontano da noi.
Vorrei che nessuno fosse etichettato anche se mi rendo conto quanto sia difficile, perchè siamo portati a farlo anche solo basandoci sull'abbigliamento, il modo di essere, il modo di fare, di parlare, il fisico, il conto in banca, la religione.
Mi piacerebbe leggere i vostri commenti e sapere se anche voi a volte vi sentite giudicati o se siete voi per primi a giudicare.
Ci vediamo al prossimo racconto!
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