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venerdì 8 settembre 2023

GIORNATA MONDIALE DELLA FISIOTERAPIA: 8 SETTEMBRE 2023

 


Dal 1996 la WCPT (World Confederation for Physical Therapy) promuove nella data dell’8 settembre la Giornata Mondiale della Fisioterapia con l’obiettivo di festeggiare e sensibilizzare al ruolo della fisioterapia e dei fisioterapisti per la salute di pazienti e cittadini. Mai come nell’anno dell’istituzione e riconoscimento degli Ordini della Professione Sanitaria dei Fisioterapisti, la ricorrenza dell’8 settembre è occasione viva per ricordare e promuovere il contributo che la professione assicura nei confronti della salute dell’intera popolazione in tutti i luoghi di vita. “La fisioterapia in tutti i luoghi di vita” è infatti il tema di questa edizione 2023, per sottolineare il valore aggiunto alla qualità di vita che questa professione competente e sempre aggiornata assicura, proprio lì dove si manifesti un bisogno fisioterapico. I fisioterapisti emergono sempre più come anelli fondamentali per evitare la frammentazione e assicurare la tempestività nella gestione dei bisogni di funzionalità motoria nell’attuale contesto socio-sanitario attraverso la presa in carico dei singoli, delle famiglie e della comunità di riferimento.

Anch’io fin da piccola ho sempre avuto bisogno di praticare la fisioterapia perché gioca un ruolo fondamentale nell’articolato sistema di terapie e trattamenti per migliorare la qualità di vita di bambini e ragazzi come me con Paralisi cerebrale. La fisioterapia ha cambiato il mio modo di muovermi e mi ha aiutato a gestire i miei deficit fisici. Il mio percorso riabilitativo è durato fino ai tredici anni, con cadenza di due volte alla settimana presso la Neuropsichiatria infantile di Bassano del Grappa. Fin da piccola ho imparato ad usare degli strumenti come la carrozzina, il girello, il carrellino e lo stabilizzatore. All’età di sei anni ho avuto la mia prima carrozzina elettrica, prima invece utilizzavo un passeggino per disabili. Ho portato dei tutori alle gambe fino agli undici/dodici anni e dei plantari ai piedi per aiutarmi a tenere la caviglia in una corretta posizione.

Terminato il percorso riabilitativo a 13 anni, ho poi continuato privatamente delle sedute per mantenere le abilità raggiunte e per ovviare a dei dolori alla spalla provocati dalle distonie. In questi anni ho cambiato molti fisioterapisti sia a domicilio che in studio e dall’anno scorso finalmente sono riuscita a trovare un fisioterapista che mi segue con continuità. La fisioterapia per me è sempre stata una cosa scontata, ma con la pandemia ho capito quanto importante è, essendone stata privata per molti mesi con tutta una serie di conseguenze fisiche.

Ovviamente, fare fisioterapia non è come fare uno sport per svagarsi e divertirsi e mi richiede spesso un grande sforzo ma sono consapevole di quanto sia fondamentale per mantenere la mia motricità e le mie autonomie. Nel mio caso la fisioterapia non mi guarisce ma mi permette una migliore qualità di vita, per cui la dovrò sempre praticare.

 

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