Oggi vi voglio presentare meglio il mio “Grillo”, che avete già intravisto nelle storie social pubblicate nei giorni scorsi.
La “storia del grillo” è partita nel maggio scorso, quando il mio tecnico ortopedico Andrea Alberti mi ha proposto di provare questo nuovo strumento che si chiama Grillo, visto il mio desiderio di muovermi un po’ di più e soprattutto non da seduta; cosa per me fondamentale in particolare dopo pranzo per la digestione. Ho fatto così una prima prova a giugno dell’anno scorso e mi sono trovata subito bene; peccato che a giugno, con le vacanze estive alle porte, non c’è stata la possibilità per l’Aulss di prescriverlo subito. Inoltre per la prescrizione ufficiale, dovevo prima fare una visita fisiatrica per avere l’ok dalla fisiatra che questo nuovo supporto faceva il caso mio. Questa visita è stata fatta a metà settembre e dopo varie lungaggini burocratiche il 20 febbraio scorso mi è stato finalmente consegnato!
L’arrivo di questo Grillo è stato per me un grosso cambiamento, perché in questi 30 anni mi son sempre mossa autonomamente solo da seduta, guidando la carrozzina elettrica; l’unica esperienza fatta precedentemente da in piedi è stata con lo stabilizzatore, uno strumento che permette di stare in posizione eretta ma senza potersi muovere e che non uso più da tempo, perché era per me difficile essere costretta a stare ferma in piedi.
Per la prima volta in vita mia, con il Grillo ho fatto delle brevi “passeggiate” in casa e in giardino; è stato emozionante e mi ha provocato strane sensazioni, perché il mio cervello non era abituato a vedere il mondo da questa nuova prospettiva; ad esempio ho apprezzato molto vedere la tv da in piedi! È molto difficile spiegare a parole la sensazione di questa mia nuova prospettiva, per il mio cervello è stato uno “spaesamento”, mi sentivo un po’ come un bambino che muoveva i suoi primi passi; solo che ovviamente il corpo a 30 anni è molto diverso di quello di un bambino che inizia a camminare nel suo primo anno di vita.
Tutto ciò mi richiede molta fatica, per cui dopo pochi passi mi devo fermare e in questo primo mese ho avuto i normali dolori dati dal non allenamento, proprio come succede agli atleti se stanno fermi per troppo tempo. Spero che usandolo gradualmente sempre di più, anche il mio corpo e il mio cervello si abituino a queste nuove sensazioni e stimoli.
Anche oggi vi ho svelato una mia storia di vita…alla prossima!
Grazie per aver condiviso le tue emozioni 💞
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