Oggi vi propongo un articolo che riguarda la storia di Lorena Cesarini, attrice, classe 1987, nata a Dakar e cresciuta a Roma che sul palco ha portato tutta la sua emotività, il suo entusiasmo e un tema forte come quello del razzismo.
Ho visto in diretta il suo monologo durante il Festival di Sanremo e mi ha fatto tenerezza vederla piangere.
La gente è stata subito pronta a criticare, sia per il fatto che fosse stata chiamata a co-condurre il Festival, sia perché ha letto un testo durante il quale si è commossa.
Per alcuni aspetti mi sono sentita vicina a lei in quanto è capitato anche a me di essere discriminata, non per il colore della pelle ma per il semplice fatto di essere in carrozzina.
Credo che anche lei possa poter condurre il Festival come chiunque altro. Era lì per presentare canzoni e non per fare brutta figura o come hanno detto in tanti: “Per dare da bere ai fiori”.
A volte la gente uso i social in maniera scorretta e scrive senza pensare a quanto le parole possano ferire.
Anche a me sono state dette parole che non si dovrebbero dire e non ero nel mondo dello spettacolo, ero nella vita “normale” (scuola, società).
Fa riflettere il fatto che questi Haters non abbiano alcun ritegno nel pubblicare post visibili a tutti, con nome e cognome, senza temere ripercussioni.
Anzi, probabilmente saranno stati orgogliosi di essere stati citati in diretta tv.
Lorena ha continuato la conduzione tranquillamente e anche io nella mia vita ho imparato ad andare avanti, anche se è difficile, poichè le parole possono ferire profondamente. Forse io ancora non ho imparato a fregarmene, come ha fatto lei.
Mi fa piacere pensare che i vincitori del Festival di Sanremo siano un ragazzo italiano e uno di origine egiziana. A dimostrazione del fatto che la gente critica per niente. Questa coppia di cantanti è la prova che nel nostro paese l’integrazione è assolutamente possibile.
Proseguo il mio articolo con il testo di quanto detto da Lorena:
"Sono la prima nera a condurre da questo palco. Sono una romana de Roma", ha esordito la giovane attrice. Con un abito lungo incantevole e un sorriso smagliante, Lorena Cesarini ha debuttato sul palco dell'Ariston con un monologo a tratti interrotto dall'emozione, ma ancora più autentico proprio per questo.
Il monologo di Lorena Cesarini
"Sono nata a Dakar e sono cresciuta a Roma, ho una laurea in Storia contemporanea, ho studiato anche recitazione. Sono un'attrice. Direi una vita abbastanza tranquilla come tante ragazze italiane, poi succede che Amadeus rivela al Tg1 il nome delle partner di quest'anno, e annuncia una certa Lorena Cesarini e infatti eccomi qua", inizia l'attrice. "Succede, però - prosegue - che dopo quest'annuncio scopro anche che non sono solo una ragazza italiana, io sono nera. Finora all'università, sul tram nessuno aveva mai sentito l'urgenza di dirmelo invece appena Ama ha detto questo hanno sentito l'esigenza di dirmelo. Forse per alcuni il mio colore della pelle è un problema".
Così la Cesarini ha letto alcune frasi che sono state scritte sui social: "Non se lo merita, l'hanno chiamata lì perché è nera!"; "Ecco è arrivata l'extra comunitaria"; "L'avranno chiamata per lavare le scale".
Lorena Cesarini ha preso in mano il libro "Il razzismo spiegato a mia figlia", scritto da Tahar Ben Jelloun, scrittore franco-marocchino e con commozione ne ha letto alcune righe.
"Inizia con la figlia che fa al padre una domanda: 'Babbo: che cos’è il razzismo?' E lui risponde: 'È un comportamento distribuito in tutte le società tanto da diventare, ahimè, banale. Consiste nel manifestare diffidenza e poi disprezzo per le persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse dalle nostre'. Allora la figlia: 'Quindi anche io potrei essere razzista, se è così diffuso?'. E lui: 'No, un bambino non nasce con il razzismo nella testa, tutto dipende dall’educazione: a scuola e a casa. Il razzismo crede che lo straniero appartenga ad una razza inferiore ma ha completamente torto. Il razzismo non ha alcuna base scientifica, esiste un solo genere umano nel quale ci sono uomini, donne, persone di colore, di alta statura, o bassi, con attitudini differenti e varie. Tutti gli uomini e le donne del pianeta hanno nelle vene sangue della stessa tinta, indipendentemente dal colore della pelle, perché un uomo è uguale a un uomo'.
A questo punto Mèrième fa un’ultima domanda: 'Babbo, ma i razzisti possono guarire’? E lui: 'Ma tu pensi che il razzismo sia una malattia?'. 'Sì, perché non è normale che un uomo disprezzi un altro uomo per il colore della pelle'. Ed ecco la risposta del papà: 'La guarigione dipende da loro, se uno si pone delle domande, se dice: 'Può darsi che io abbia torto di pensare come penso'. Perché quando uno riesce ad uscire dalle proprie convinzioni va verso la libertà".
Poi la giovane co-conduttrice di Amadeus ha concluso senza riuscire a trattenere le lacrime: "È fondamentale chiedersi perché per andare verso la libertà. Libertà da etichette, da frasi prestabilite, dagli insulti. E io mi auguro come Mèrième, protagonista di questo libro, di non perdere mai questa curiosità perché è quello che mi rende libera, e che mi renderebbe più matura".
Chi è Lorena Cesarini
34anni. Nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano (che ha perso molto presto) e cresciuta a Roma. E' laureata in Storia Contemporanea e ha continuato la carriera universitaria all’Archivio Centrale dello Stato. Prima di intraprendere la carriera attoriale ha fatto la cameriera in un pub, per mantenersi agli studi. Per un periodo pensava ad una carriera da professoressa universitaria oppure di proseguire gli studi in relazioni universitarie. Poi una talent scout della Fandango l'ha vista per strada e le ha proposto un casting per il film "Arance e Martello" e da lì la sua vita è cambiata, fino a portarla a Sanremo.
Il debutto fu proprio nel 2013 con il suddetto film diretto da Diego Bianchi, ma il suo volto è divenuto più familiare nella serie Suburra: Lorena Cesarini ha interpretato Isabel, la prostituta che ha fatto innamorare Aureliano (Alessandro Borghi). Nel suo curriculum ci sono anche "Il Professor Cenerentolo", film di Leonardo Pieraccioni , "E' per il tuo bene" di Rolando Ravello (con Marco Giallini e Matilde Gioli) e la partecipazione in un episodio della serie tv "I bastardi di Pizzofalcone".
Poi quella telefonata arrivata il 1 gennaio 2022. Dall'altra parte del telefono c'è Amadeus che le annuncia che sarà una delle "donne del Festival". Ci arriva in punta di piedi, tra emozione e imbarazzo, per poi tirare fuori tutta la sua grinta in quel monologo sul razzismo che ha lasciato il segno nel secondo giorno di Sanremo 72.
Curiosità su Lorena Cesarini
"Romana de Roma", come si è definita, e anche romanista. Lorena Cesarini tifa Roma e in un’intervista a F ha dichiarato: "Chi inviterei a cena? Francesco Totti, è il mio capitano". L'attrice ama il ballo e il surf. Su Instagram dice di pensare troppo. Oltre ad essere un'attrice, Lorena Cesarini è anche modella. Bella, intelligente, colta. Con molte probabilità il Festival di Sanremo le porterà solo fortuna.
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