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      Benvenuti nel mio blog sull'animazione, integrazione, inclusione!    E' un blog che spiega come integrare la disabilità tra b...

venerdì 4 aprile 2025

APPROFONDIMENTO SU L' ARTE TERAPIA

 


Ho avuto l’idea di approfondire che cosa è l’arte terapia visti i numerosi lavori che sto realizzando in questo periodo, con il progetto “siete pronti per la storia?” Tra le molte creazioni ho dipinto con svariate tecniche artistiche. Da giorni penso a cosa serve l’arte, a quali benefici ha sull'essere umano abile e non. Nasce così questo approfondimento che voglio condividere con voi:

L’Arteterapia nel nostro Paese è una disciplina relativamente giovane, dato che ha iniziato a diffondersi a partire dagli anni ’80, come insieme di tecniche terapeutiche, che utilizzano, come strumento privilegiato, il ricorso all'espressione artistica e più nello specifico le arti visive, per promuovere la riabilitazione cognitiva, una migliore comprensione delle complesse dinamiche mentali di un individuo ed il miglioramento della vita. L’arte come terapia, permetterebbe agli individui di esprimere in maniera creativa il proprio vissuto interiore, favorendo lo sviluppo personale ed emotivo.

L’Arteterapia inoltre permette di:

  •  Esprimere emozioni e sentimenti difficili da verbalizzare attraverso le parole
  • Esplorare l’immaginazione e la creatività
  • Migliorare l’autostima
  • Aumentare la capacità di comunicazione
  • Ridurre ansia e stress
  • Favorire l’autoconsapevolezza e l’autoriflessione
  • Migliorare le abilità cognitive, quali ad esempio: concentrazione, attenzione e memoria.

Gli ambiti in cui viene adoperata l’Arteterapia sono principalmente:

  • cura
  • riabilitazione
  • educazione
  • prevenzione
  • promozione della salute

Le forme d’arte principalmente utilizzate in Arteterapia sono:

  • arti visive
  • scrittura
  • danza
  • musica
  • teatro
  • cinematografia

L’utilizzo dell’Arteterapia è possibile sia nei bambini che negli adolescenti e anche negli adulti.

Essa è largamente apprezzata come strumento di sostegno nelle cure psichiatriche di persone con gravi disturbi psichici, nelle forme di disabilità, con gli autistici, nei casi di patologie neurologiche oppure per i pazienti affetti da patologie croniche, o in attesa di essere sottoposti ad importanti interventi chirurgici, come ad esempio i pazienti oncologici.

L’ Arteterapia si rivela come una disciplina capace di rafforzare le potenzialità individuali, educando alla trasformazione creativa al fine di costituire uno spazio mentale in cui poter incontrare autenticamente Sé stessi.

Per me dipingere e costruire le mie attività per bambini nel mio laboratorio è un po’ come liberarmi e occupare la mente in qualcosa che mi fa stare bene.

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.”
Francesco d’Assisi

giovedì 27 marzo 2025

GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO

 



Il 27 marzo si celebra la 63ª Giornata Mondiale del Teatro, un’iniziativa istituita nel 1961 su proposta del drammaturgo finlandese Arvi Kivimaa nel corso del IX Congresso dell’Istituto Internazionale del Teatro (ITI).

La prima Giornata Mondiale si svolse il 27 marzo 1962 a Parigi, con l’inaugurazione della stagione del Teatro delle Nazioni e da allora si celebra in un centinaio di Paesi del mondo nei Centri Nazionali dell’ITI.

Ogni anno la ricorrenza si caratterizza per un messaggio sul teatro e sulla pace che un’importante personalità del mondo dello spettacolo rivolge alla comunità internazionale. 

Nel corso degli anni tra i testimonial che si sono succeduti, anche artisti italiani del calibro di Luchino Visconti (1973) e Dario Fo (2013) sono stati autori del messaggio della Giornata, mentre più di recente sono stati protagonisti l’attrice egiziana Samiha Ayoub (2023) e il drammaturgo norvegese Jon Fosse che lo scorso anno, con la riflessione L’arte è Pace, ha sottolineato i valori più profondi del teatro, intimamente legati al valore universale dell’arte quale mezzo di esaltazione e promozione della Pace.

Quest’anno, il messaggio è stato affidato all’attore, drammaturgo, regista e pedagogo greco Theodoros Terzopoulos, che riflette sulla capacità del teatro di «sentire il grido di aiuto che i nostri tempi stanno lanciando in un mondo di cittadini impoveriti, rinchiusi in celle di realtà virtuale, trincerate nella loro soffocante privacy».

La domanda che ci poniamo in questa ricorrenza non è tanto se il teatro, forma d’arte che attraversa ormai tre millenni di storia dell’umanità, possa risolvere questioni e problematiche di vasta portata ma, soprattutto, se il palcoscenico e la narrazione teatrale possano ancora oggi indurre la società a riflettere in modo costruttivo sulle proprie debolezze e sui propri errori.

«La capacità del teatro di incidere sulla comunità è stata ampiamente dimostrata dalla storia e dal fatto che esso è sempre stato guardato con sospetto dal potere», spiega Paolo Quazzolo, Professore associato di Storia del Teatro di UniTS.

«Il suo essere spettacolo “dal vivo”, il magnetismo dell’attore che si esibisce dinnanzi al pubblico senza filtri o barriere, le suggestioni profonde che provoca la scena, hanno spesso indotto la censura a imbavagliare il teatro, peraltro senza successo.

La forza del teatro - prosegue il docente del Dipartimento di Studi Umanistici - non è mai venuta meno, anche all’interno di una società che, dopo secoli di lente trasformazioni, ha conosciuto un rapidissimo sviluppo tecnologico. Il cinema prima, la televisione poi, i nuovi media e oggi internet, hanno costituito insidiosi concorrenti per il teatro: eppure esso è sempre sopravvissuto, mantenendo intatta tutta la sua forza persuasiva.

Nel 2020, con la pandemia, i teatri furono i primi a bloccare la loro attività: gli organizzatori, nel tentativo di sopravvivere, ricorsero a mezzi alternativi, spesso trasferendo l’attività artistica su internet, a tal punto che, terminata l’emergenza, si temette che il pubblico non sarebbe più ritornato a popolare le sale teatrali. Non è stato così: gli spettatori, non appena possibile, sono tornati numerosi a teatro, dimostrando, ancora una volta, la forza culturale, sociale e politica che questo mezzo di espressione artistica possiede e sempre continuerà a possedere».

Anch'io contribuisco al teatro con il mio progetto "Kamishibai con le ruote"  un teatrino mobile di legno adattato alle mie esigenze. Questo teatrino mi permette di mettere in scena attraverso dei rotoli di carta da me dipinti, le storie che ho scritto in questi anni.

Ho scritto tantissime storie,  che negli anni ho illustrato attraverso l'uso del programma informatico  power point. Da alcuni anni ho iniziato a narrarle attraverso il kamishibai, di seguito le storie narrate:

  • Pianeta Terra e pianeta Aridù:  riguarda l'importanza di non sprecare l'acqua e avere cura del nostro pianeta.
  • Un mondo amico: riguarda l'amicizia e l'inclusione della diversità nel mondo.
  • La danza della pace: riguarda la pace nel mondo e i suoi colori.

in cantiere sto realizzando la storia di Trasparina che affronta il tema del ciclo dell'acqua.

martedì 18 marzo 2025

TECNICA ACQUERELLO BAGNATO SU BAGNATO CON MAGIA FINALE




Oggi vi presento la tecnica di acquerello bagnato su bagnato che ho utilizzato per realizzare il mio nuovo progetto di kamishibai.
Questo tipo di pittura viene proposta su foglio bagnato: in tal modo il colore rimane fluido senza assumere forme prestabilite.
Ho utilizzato i colori Stockamar, usati nelle scuole che adottano il metodo pedagogico Steineriano. Per iniziare la pittura ho bagnato tutto il foglio con l’acqua, mi sono fatta aiutare con il
pennello grosso, in controluce ho verificato che sia tutto bagnato. Ho immerso il pennello nel vasetto in cui c'era il colore blu oltremare diluito con un pò di acqua. Quando il pennello è risultato ben intinto nel blu, ho portato il colore nel foglio, creando delle chiazze e lasciando che si spargano e si mescolino con le macchie create, ho ripetuto  l’operazione finché non ho raggiunto il risultato che desiderato. Per aumentare la magia l’effetto sorpresa ho aggiunto del sale grosso sopra il dipinto, quando sarà asciutto si creeranno dei cristalli nelle zone il cui il sale ha assorbito l’acqua. 

martedì 4 marzo 2025

È ARRIVATO L’ULTIMO GIORNO DI CARNEVALE!

 



Oggi 4 marzo è martedì grasso con cui si chiude il periodo del carnevale. Il giovedì e il martedì grasso sono i giorni centrali di questa festività, caratterizzati da festeggiamenti, celebrazioni e tradizioni (anche alimentari!) che precedono la Quaresima. 
Il Giovedì Grasso segna l'inizio della settimana culminante del Carnevale. È il primo dei giorni dedicati ai festeggiamenti più intensi, caratterizzato da parate, sfilate eventi e tradizioni culinarie.
Il Martedì Grasso, invece, chiude le vacanze di Carnevale, è l'ultimo giorno di festeggiamenti prima dell'inizio della Quaresima, che parte con il Mercoledì delle Ceneri. In sostanza, rappresentano rispettivamente l'apertura e la chiusura della fase più intensa del Carnevale.

Le frittelle sono i dolci tipici che puoi gustare in Veneto per il Carnevale, chiamante le frìtole (o frìtoe in dialetto). Note anche come “fritoe venexiane”, sono il dolce tipico del Carnevale di Venezia. Anche in questo caso non si contano le ricette in tutta Italia. Spesso variano da famiglia a famiglia, come accade quasi sempre per ogni piatto della nostra tradizione gastronomica.
 
La base dell’impasto è composta da uova, farina, latte e uvetta amalgamate in pastella. Le frittelle devono avere un diametro di qualche centimetro, e vengono fritte in olio. Alla fine bisogna spolverarle con zucchero semolato. Varianti piuttosto note contengono nell’impasto pinoli, frutta secca, mela, ancora una volta grappa, e in alcuni casi crema, zabaione o persino cioccolato.
Altri dolci che vengono in mente pensando al carnevale sono i crostoli. Ogni famiglia in tutti gli angoli d’Italia li conosce, ma con nomi diversi. I galani (o crostoli) sono tra i dolci di Carnevale più amati anche in tutto il Veneto. In altre Regioni sono noti come chiacchiere, bugie, frappole, cenci.
Con un impasto identico a quello dei galani si presenta un altro tra i dolci veneti di Carnevale: le castagnole. Ciò che differenzia le castagnole è la forma, per questo vengono chiamate anche fave o favette.
Nella mia famiglia la mia bisnonna faceva sempre le castagnole, mentre la mia nonna paterna era solita fare i crostoli. Quando ero piccola partecipavo ai carri mascherati di Bassano; alcune persone del paese erano impegnati per molti giorni nella costruzione dei carri, che erano delle vere e proprie opere d’arte. Mi ricordo del carro mascherato con il tema “castagna” qui di Valrovina e altri con vari temi come l’euro, le galline e tanti altri di fantasia.
Purtroppo questa tradizione di costruzione del carro qui in paese si è un po’ persa, ma viene portata avanti a Bassano da vari altri paesi della zona. Quest’anno ad esempio nella sfilata dei carri dell’ultima domenica di carnevale, che si celebra sempre a Bassano, è stato premiato come miglior carro mascherato quello di Rossano, intitolato “Una storia fantastica". Realizzato da "Carnevale che passione" di Rossano per festeggiare i suoi 25 anni di vita, vede un imponente Re Carnevale animato e contornato da più di cento figuranti impegnati nelle loro coreografie.
Sul tema del Carnevale ho scritto anch’io una storia “Cucù è tornato Carnevale”, che proprio di recente ho rielaborato con un nuovo programma di grafica, ottenendo una nuova versione di presentazione in power point con immagini di maggiore qualità.
Buon martedì grasso a tutti!
 

venerdì 14 febbraio 2025

GIORNATA NAZIONALE DEL RISPARMIO ENERGETICO: M’ILLUMINO DI MENO

 


Domenica 16 febbraio sarà la giornata nazionale del risparmio energetico, ideata nel 2005 da Rai Radio2 con la trasmissione Caterpillar, che si celebra ogni anno il 16 febbraio con lo slogan “M’illumino di meno”, per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse. La Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili è stata istituita dal Parlamento con la Legge n. 34/2022.

L'edizione 2025 è dedicata allo spreco energetico nel settore del fast fashion e alle alternative virtuose che promuovono il riuso e la valorizzazione degli abiti. Essere sostenibili significa essere consapevoli dell’impatto ambientale di tutte le nostre azioni: nella mobilità, nell’alimentazione, nella vita domestica. C’è un tema in particolare su cui, sempre di più, stanno maturando attenzione e voglia di sperimentare nuove pratiche di produzione e consumo: la moda. I numeri parlano chiaro, come si legge sul sito dedicato a M’Illumino di Meno 2025. Analizzando i dati del 2020, l’Agenzia europea dell’ambiente ha calcolato l’impronta ecologica del settore tessile da una prospettiva di consumo europea. Ha stimato che in quell’anno ciascun cittadino dell’Unione Europea abbia consumato, in media, 15 kg di prodotti tessili, per un totale di 6,6 milioni di tonnellate. La produzione di tutti quei capi ha richiesto l’utilizzo di 175 milioni di tonnellate di materie prime, circa 4.000 milioni di m³ di “acqua blu” (acqua dolce prelevata dalla superficie e dalle falde acquifere), circa 20.000 milioni di m³ di “acqua verde” (acqua piovana immagazzinata nel suolo e usata prevalentemente per la coltivazione) e 180.000 km² di suolo. Un consumo di materie prime, acqua e suolo che solo in piccola parte avviene in territorio europeo: principalmente, si concentra nelle importanti regioni di produzione tessile in Asia.
Le emissioni di gas serra generate da questa produzione sono state di 121 milioni di tonnellate di CO2, cioè 270 kg di CO2 a testa. Se si aggiunge il problema dei rifiuti tessili (solo l’1% degli abiti usati viene riciclato in capi nuovi), è evidente che il nostro rapporto con la moda va ripensato. I costi ambientali della moda usa-e-getta sono enormi. Come alternativa al fast fashion, per contrastare lo spreco, sono già nate moltissime realtà che promuovono il riuso e la valorizzazione degli abiti. M’illumino di Meno quest’anno vuole dare voce a queste realtà.
Sono a conoscenza che anche nel mio territorio ci sono associazioni che promuovono il riuso del vestiario contro lo spreco. Ad esempio la parrocchia di Santa Croce qui a Bassano ha un mercatino di solidarietà aperto tutti i pomeriggi (escluso il giovedì) dove si possono portare vestiti usati da donare ai bisognosi. Anche altre parrocchie e associazioni del territorio fanno questo servizio, oltre ad esserci poi vari “mercatini dell’usato”. Soprattutto i vestiti dell’infanzia, che vengono adoperati per poco tempo vista la crescita dei bambini, andrebbero portati in questi posti per essere riutilizzati dai bisognosi che non hanno la possibilità di acquistarli.
Vi consiglio allora di cercare le parrocchie e le associazioni più vicine a voi per contribuire al risparmio e evitare lo spreco.
Buona domenica di “M’illumino di meno”!

martedì 11 febbraio 2025

“SIETE PRONTI PER LA STORIA?” ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA XXV APRILE

 




A metà ottobre sono stata felicemente contattata dalla maestra Ida, maestra in pensione, che lavorava nella scuola dell’infanzia XXV Aprile, dove sono andata anch’io, e che attualmente collabora ancora. Con Ida sono rimasta sempre in contatto anche se son passati tanti anni e essendo lei a conoscenza del mio progetto ha pensato di propormi di intervenire in due classi; così ci siamo incontrate a casa mia per una “merenda organizzativa” poco prima di Natale per definire i dettagli degli incontri.
Il primo appuntamento è stato il 22 gennaio proprio nella classe degli azzurri, che era anche la mia classe all’epoca. Abbiamo letto la storia “La danza della pace” con il Kamishibai e ragionato assieme sull’importanza della pace. Abbiamo poi proposto un laboratorio, in cui venivano consegnati ai bambini dei “passaporti per la pace nel mondo” da me realizzati, in cui dovevano disegnare all’interno qualcosa di loro fantasia per rappresentare la pace; venivano poi attaccati a un nastro con i colori della pace per farli diventare una sorta di collana da indossare. È stato un incontro molto bello, perché sono emerse interessanti idee da parte dei bambini per come costruire un mondo di pace; ad esempio un’idea che mi è rimasta impressa è stata: “qualcuno deve costruire uno scivolo colorato che parta dal cielo e arrivi in tutta la terra, dove le persone possono incontrarsi e fare la pace”. Alla fine abbiamo condiviso una merenda con un po’ musica e ci siamo dati l’arrivederci al 7 febbraio.
Il 7 febbraio infatti si è tenuto il secondo appuntamento sempre nella classe degli azzurri e dei lilla. Sono intervenuta in occasione della “Giornata dei calzini spaiati”, proponendo una storia sul tema, cioè “Neve di primavera”, questa volta con modalità power point. Anche in questo incontro è seguito poi un laboratorio da me realizzato, dove prima i bambini hanno colorato due calzini spaiati che dovevano poi mettere in una scatola che tenevo io. Terminato si sono tutti raggruppati davanti a me e io ho lanciato in aria i calzini e loro dovevano scegliere quelli che preferivano colorati dai compagni, per poi attaccarli in una lavatrice stampata su un cartoncino. Abbiamo ragionato assieme sull’importanza della diversità, per cui ognuno è diverso e unico. Anche questo incontro mi ha dato molta soddisfazione, perché i bambini si sono dimostrati partecipi e curiosi di conoscere la diversità.
Spero di poter avere altre occasioni così belle di incontri inclusivi; è stato per me molto emozionante tornare dopo tanti anni nella  mia scuola d’infanzia…grazie maestra Ida per l’opportunità!
                                             

venerdì 24 gennaio 2025

GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE: 25 GENNAIO 2025

 


Come ogni anno, oggi 24 gennaio si celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione. Proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Giornata è stata istituita per sottolineare l’importanza dell’educazione nel raggiungimento della pace e lo sviluppo sostenibile individuale, sociale ed economico delle persone. Il tema di quest’anno è incentrato sull’Intelligenza Artificiale e le opportunità che questa tecnologia rappresenta per l’istruzione.
Ha l’obiettivo di sensibilizzare e sottolineare il ruolo chiave dell’educazione. Senza un’istruzione di qualità, accessibile ed equa, infatti, i Paesi non potranno mai raggiungere l’uguaglianza di genere, né spezzare il ciclo di povertà che lascia indietro milioni di bambini, giovani e adulti.
Quest’anno il tema della Giornata è “L’Intelligenza Artificiale e istruzione: preservare l’azione umana in un mondo di automazione, approfondendo le opportunità e le sfide che questa tecnologia rappresenta nel mondo dell’istruzione”. L’IA, infatti, è sempre più usato nelle scuole. A livello mondiale, i due terzi degli studenti delle scuole secondarie nei Paesi ad alto reddito usano già strumenti di IA generativa per i compiti, ed è usata anche dagli insegnanti per preparare le lezioni e valutare i compiti degli studenti. Tuttavia mancano delle linee guida chiare a riguardo. Secondo l’UNESCO, solo il 10% delle scuole e università dispone di linee guida, nel 2022 solo 7 Paesi avevano sviluppato quadri o programmi sull’IA per gli insegnanti, e solo 15 includevano obiettivi di formazioni sull’IA nei curricula nazionali. Per questo nel settembre del 2023 l’UNESCO ha pubblicato la prima guida per l’IA generativa nell’istruzione e nella ricerca, nonché due quadri di competenze sull’IA per studenti e insegnanti nel 2024.
L’istruzione è un diritto umano fondamentale e un elemento essenziale per consentire a ogni persona di raggiungere il proprio potenziale e alle società e alle economie di crescere e prosperare. I rapidi progressi tecnologici di oggi, come l’Intelligenza Artificiale, sono estremamente promettenti per sostenere gli studenti di tutte le età nel loro percorso di apprendimento. Ma alle enormi ricompense corrispondono alcuni rischi scoraggianti. Man mano che i sistemi guidati dall’intelligenza artificiale diventano più potenti, l’intenzione umana e l’impatto della macchina possono facilmente disallinearsi. La Giornata internazionale dell’educazione di quest’anno ci ricorda che sbloccare il potenziale dell’intelligenza artificiale dipende anche dal preservare l’autonomia umana, e i diritti umani, al centro di questa tecnologia in rapida evoluzione.
Dobbiamo fare in modo che l’Intelligenza Artificiale sostenga gli studenti e gli insegnanti attraverso l’accesso alle informazioni, ai programmi di studio all’avanguardia e ad altri strumenti di apprendimento. E dobbiamo lavorare per garantire che tutti gli utenti abbiano gli strumenti e le conoscenze necessarie per utilizzare questa tecnologia in modo intelligente, sicuro ed etico.
L’intelligenza artificiale non deve mai sostituire gli elementi umani essenziali dell’apprendimento.
Quando frequentavo io le scuole purtroppo la tecnologia non aveva ancora fatto questi progressi, mi ricordo di essere stata l’unica della mia scuola ad avere il computer per comunicare e per svolgere la programmazione didattica; molto spesso gli insegnanti non erano preparati ad usare questi strumenti e così frequentemente mi è capitato di non riuscire a esprimermi e di svolgere le lezioni al meglio. Mi ritrovavo ad esempio a fare verifiche cartacee che per me risultavano complicate da gestire, anche semplicemente per girare i fogli. Negli anni ho imparato in autonomia ad usare gli strumenti tecnologici che mi potevano aiutare. Oggi invece siamo immersi in questo mondo di pc, programmi vari e intelligenza artificiale, che ha fatto passi da gigante anche nei supporti alla disabilità; ad esempio ci sono carrozzine sempre più evolute che permettono di agevolare la vita e l’autonomia delle persone con disabilità. Anch’io grazie all’uso del computer posso portare avanti il mio progetto di scrittura e lettura delle storie ai bambini, aggiornandomi continuamente, in questi mesi ad esempio ho scoperto un nuovo programma, che mi sono studiata, per rendere queste storie con immagini di qualità migliore.
Ovviamente questi progressi della tecnologia possono, se usata male, avere anche degli effetti negati, quindi è importante che l’adulto sia preparato per un’educazione tecnologica sana alle nuove generazioni, senza dimenticare l’importanza dei rapporti umani diretti.
In questa giornata importante, impegniamoci a mantenere l’umanità al centro dei sistemi educativi, ovunque!

venerdì 20 dicembre 2024

PRIMO GIORNO D’INVERNO: 21 DICEMBRE 2024

 


Domani 21 dicembre sarà il solstizio d’inverno. Il solstizio d’inverno segna il momento di transizione tra l’autunno e l’inverno ed è caratterizzato dalla giornata più breve dell’anno. Questo evento astronomico, che avviene solitamente tra il 20 e il 23 dicembre nell’emisfero settentrionale, coincide con il giorno di minor luce e la notte più lunga.

Solstizio è un termine che arriva dal latino e viene tradotto in “sole fermo”. Parliamo di un fenomeno astronomico legato all’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto all’eclittica. Si verifica quando il Sole illumina una zona del Pianeta per meno ore, smette infatti di calare rispetto all’equatore celeste, poi inverte il cammino.

Nel corso di questa giornata inoltre il Sole tocca il punto più basso che si trova all’orizzonte e a mezzogiorno raggiunge l’altezza minima di tutto l’anno. A differenza di quanto pensano in tanti il Sole si posiziona nel punto più vicino alla Terra, ma le temperature sono basse, perché i raggi raggiungono il Pianeta inclinati.

Il solstizio d’inverno è un fenomeno conosciuto sin dall’antichità, legato, sin da tempi remoti, a credenze, leggende e con un enorme valore simbolico.

In questi giorni le temperature sono rigide e fa molto freddo, il cielo è sempre coperto e sembra intenzionato a nevicare; è proprio un clima natalizio, visto che tra 5 giorni sarà Natale e segiuranno tutte le festività invernali.

Con questo post voglio quindi augurarvi buon Natale e buone feste a tutti voi!

 

martedì 3 dicembre 2024

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÁ: 3 DICEMBRE 2024

 


Oggi 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che è stata proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili. Dopo decenni di lavoro delle Nazioni Unite, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006, ha ulteriormente promosso i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società. La Convenzione invita gli Stati ad adottare le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti quegli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili.  La Convenzione (Articolo 9, accessibilità) si focalizza sulla necessità di condizioni che consentano alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e dello sviluppo.
Anche l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si fonda sul principio che nessuno sia lasciato indietro, qui ricomprese le persone con disabilità. In particolare l’Agenda mira a un rafforzamento dei servizi sanitari nazionali e al miglioramento di tutte quelle strutture che possano permettere un effettivo accesso ai servizi per tutte le persone. Sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di favorire l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità permetterebbe un processo rapido verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile, in grado di promuovere una società resiliente per tutti attraverso l’eliminazione della disparità di genere, il potenziamento dei servizi educativi e sanitari e in definitiva, l’inclusione sociale, economica e politica di ogni cittadino; proprio per questo il tema del 2024 è “Aumentare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile”.
Come forse avete visto ieri nel video che ho pubblicato nei social, ho voluto mostrarvi tutte le esperienze che la disabilità mi permette di vivere; a partire dai miei progetti nelle scuole e in altri contesti territoriali per promuovere l’inclusione, dalle attività varie per mantenermi in forma, alle attività di svago, vacanza e socializzazione. Lo scopo di questo video è dimostrarvi come anche se si ha una disabilità e delle difficoltà quotidiane si può comunque condurre una vita normale, potenziando le abilità e rispettando i limiti di ogni individuo nella sua unicità. Arrivare a tutto ciò però non è di certo facile, perché non sempre la società è aperta all’inclusione e le barriere fisiche e mentali sono ancora molte; anche per esempio per ottenere i vari ausili (carrozzina, deambulatori, supporti informatici per la comunicazione) ci sono lungaggini tecniche e burocratiche che fanno aspettare la persona mesi su mesi. Spesso da parte di chi non usa questi ausili è difficile comprendere quanto questa attesa gravi sulla persona che ne ha bisogno, trovandosi magari costretta a rinunciare ai propri progetti e attività nella società.
Purtroppo le barriere mentali che bloccano una piena inclusione sociale di tutti fanno più male di quelle fisiche, ci vorrebbe una grande lavoro educativo per abbatterle definitivamente; una piccola parte di questo lavoro cerco di farla anch’io con i miei progetti nelle nuove generazioni.
Per chi non l’ha visto ieri vi lascio il mio video qui sotto!
Buona giornata inclusiva a tutti!



venerdì 29 novembre 2024

SIETE PRONTI PER…I SUPEREROI?...NUOVA STORIA IN ARRIVO!

 


Oggi vi presento una nuova storia che ho scritto prendendo spunto dalla lista dei temi richiesti dai bambini nei vari incontri. Mi sono chiesta come potevo affrontare il tema dei supereroi e ho pensato che il messaggio da trasmettere poteva essere che “siamo tutti supereroi, perché il più forte non esiste, siamo forti tutti quando affrontiamo le difficoltà e le paure della vita”.

Ho voluto raccontare dell’arrivo in famiglia di una sorellina con disabilità, per esemplificare appieno le difficoltà e le paure che un bambino può incontrare nella sua vita familiare. Il protagonista dovrà affrontare la paura di non essere più figlio unico e della “diversità” della sorellina.

L’esperienza di avere un/una fratello/sorella non ho potuto viverla in prima persona, quindi per scrivere la storia mi sono immaginata come possa essere condividere la mia disabilità con un fratello.

Credo che il tema dei “siblings”, intesi in psicologia come i fratelli sani di persone disabili o con malattie croniche o invalidanti, vengono spesso lasciati in secondo piano nell'analisi del vissuto emotivo e psicologico familiare generato dalla presenza di una persona malata in famiglia. Per questo ci sarebbe bisogno di un “supereroe” che non si concentrasse solo sulla persona con disabilità ma anche sul fratello “sano” per favorire una migliore convivenza possibile ed inclusione della persona con difficoltà.

Una descrizione di “Un’avventura da supereroi” la trovate a questi links:

https://animazionidisabili.blogspot.com/2020/11/alcune-creazioni.html

https://animazionidisabili.blogspot.com/2021/03/creazioni-parte-primaria.html

 

Buona inclusione…con “Siete pronti per la storia?”

giovedì 21 novembre 2024

GIORNATA MONDIALE DELL’ALBERO: 21 NOVEMBRE 2024

 


Il 21 novembre di ogni anno in Italia, dal 1898, si celebra la festa dell'albero. Nel 1872 il Governatore dello Stato del Nebraska decise di dedicare un giorno all'anno alla piantagione di alberi, che fu chiamato The Arbor Day.
In Europa si diffuse negli anni successivi ed in Italia la prima "Festa" fu celebrata nel 1898 per iniziativa dal Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli. Con la legge n. 113 del 1992, ogni Comune dovrebbe curare la messa a dimora di un albero per ogni neonato registrato all'anagrafe.
A partire dal 2013 per legge la Giornata dell'Albero Nazionale verrà intitolata ad uno specifico tema di rilevante valore etico, culturale e sociale. I temi di questi ultimi anni hanno riguardato: la qualità dell'aria che respiriamo, ed il ruolo fondamentale degli alberi nelle città, la bio-diversità vegetale, i cambiamenti climatici, ed il ruolo fondamentale degli alberi nella lotta al surriscaldamento globale, le "radici", intese sia come elemento fondamentale di contrasto al dissesto idrogeologico, sia come richiamo alle origini comuni e alla indispensabile necessità di tenersi stretti gli uni agli altri nel nome del reciproco sostegno, della cooperazione e dell'uguaglianza.
Il tema di quest’anno è “Gli alberi ci danno tanto: ora tocca a noi!”. Gli alberi sono i nostri più grandi alleati contro la crisi climatica. In particolare nelle aree urbane, dove entro il 2050 si stima vivrà il 70% della popolazione mondiale, il loro contributo è fondamentale. Migliorano la stabilità dei terreni contro il dissesto idrogeologico, incrementano la permeabilizzazione del suolo contribuendo a mitigare gli effetti degli eventi climatici estremi, trattengono gli inquinanti atmosferici (le polveri sottili), attutiscono i rumori fino al 70% e assorbono CO2.  La vegetazione in città riduce l’effetto “isola di calore”; se posizionati nelle vicinanze degli edifici, gli alberi possono ridurre la necessità di utilizzo dei condizionatori d’aria con un risparmio di energia stimato dal 20 al 50%. Nonostante la messa a dimora di alberi sia una tra le nature based solutions più trascurate, rappresenta la più efficace opportunità per migliorare la salute pubblica e il benessere nelle nostre città, protagoniste indiscutibili delle necessarie politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici.
Anch’io ricordo che quando frequentavo le medie ho partecipato ad un progetto della scuola in collaborazione con la protezione civile di piantumazione di alberi. Accompagnati dell’insegnante di scienze e altri siamo andati sul monte Crocetta, dove ogni alunno aveva un piccolo albero, contrassegnato con il proprio nome, da piantare con l’aiuto del personale della protezione civile, che aveva preparato le buche dove metterli a dimora. Anche se son passati tanti anni mi ricordo ancora questa esperienza, perché ci ha lasciato un bel messaggio sull’importanza degli alberi e in generale sul rispetto della natura e dell’ambiente che ci circonda.
Spero che continuino ad essere promossi progetti simili per insegnare alle nuove generazioni l’importante valore del nostro ambiente naturale, anche per la salvaguardia della nostra salute.
Piantumazione Monte Crocetta 2006



martedì 29 ottobre 2024

E ANCHE IL TERZO ANNO DI “LA DANZASTORIE” È INIZIATO!

 


Proprio ieri sono tornata, dopo la pausa estiva, alla scuola dell’infanzia di Valrovina, per iniziare il progetto “La DanzaStorie” con la nuova classe delle Volpi (i grandi).

Come primo incontro abbiamo letto la storia “L’Orto di Tom”, quest’anno in una versione aggiornata con immagini più accattivanti e nuovi personaggi.

Essendo una storia molto semplice, è stata proposta alle quattro sezioni ed è piaciuta molto a tutti. I bambini hanno ascoltato con attenzione il racconto e sono poi intervenuti con domande e curiosità su questo per loro nuovo progetto. Terminata la storia ho lasciato a tutti un volantino di benvenuto da portare a casa come ricordo.

Tra tutte le domande dei bambini quella che mi ha colpito di più, non ha riguardato la storia o il progetto, ma chiedeva “tu sei in carrozzina perché sei vecchia o per cosa?”. Mi ha stupita la spontaneità che hanno i bambini, nel chiedere cose così personali in maniera innocente e semplice.

Da lunedì inizieremo con il gruppo delle volpi, con incontri settimanali per mettere in scena “L’Orto di Tom”, sempre, come gli anni precedenti, con la collaborazione della maestra di danza Serena.

Vi terrò aggiornati sul proseguo del progetto!